La polizia ha arrestato un giovane ad Alzano Lombardo, accusandolo di apologia di reato aggravata dalla finalità di terrorismo, prima ancora di poter delineare chiaramente la sua presunta appartenenza al gruppo ‘Islamic State Khorasan Province (ISKP)’. Il sospettato è stato intercettato in una conversazione in cui esprimeva l’intenzione di compiere un “atto fortemente violento e pericoloso”. Durante il dialogo, un interlocutore gli chiede: “Come procede la vita?”. Lui risponde: “Giuro, è noiosa. Sono al lavoro, la finestra è aperta, davanti a me c’è una chiesa. Fuori ci sono persone vestite di nero. Se questo coltello che ho in mano entra nel corpo di qualcuno, cosa faccio? Esco o non esco?”.
La chiesa menzionata dista solo un centinaio di metri dal suo luogo di lavoro, ‘Pronto Pizza’ in via Garibaldi. Nel materiale raccolto dagli investigatori, ci sono foto che lo ritraggono con un giubbotto di jeans mentre impugna un “fucile semiautomatico M3 calibro 12 a pompa”, chiaramente funzionante, con cartucce visibili accanto all’arma. Il giovane era entrato illegalmente in Italia passando dalla Libia, ma sembrava aver trovato una vita “apparentemente normale”, come l’ha definita il pm Silvio Bonfigli, con un lavoro stabile e un permesso di soggiorno. Tuttavia, i servizi di intelligence hanno avvisato la magistratura della sua connessione con un network di estremisti online affiliati all’ISKP. Attraverso vari profili social, come Facebook, Instagram e TikTok, condivideva e diffondeva idee legate all’estremismo islamico, manifestando chiari intenti di voler agire. Secondo la polizia, seguiva 62 profili caratterizzati da contenuti radicali, ai quali metteva like o commenti. Tra i siti seguiti c’era anche uno dedicato alla vendita di documenti falsi europei. Ma è soprattutto dalle intercettazioni che emerge “in modo inequivocabile” la sua intenzione di passare all’azione, fino a sacrificarsi da martire. In una telefonata, parlava anche di uccidere “un collega con cui aveva problemi sul lavoro”.Un amico, discutendo del martirio, lo incitava dicendogli: “Qualsiasi cosa tu decida, Dio è con te”. Il giovane rispondeva fissando un termine di “due-tre mesi” per agire, mentre contemplava la possibilità di accoltellare fedeli cattolici vicino alla pizzeria. Nelle intercettazioni, esprimeva anche odio verso gli ebrei, esaltando la figura di Masih al-Dajjal (l’Anticristo), che secondo la dottrina islamica apparirà nel giorno del giudizio per unire musulmani e cristiani contro “gli israeliani ebrei”.
Nell’ordinanza di arresto, il giudice ha spiegato che la decisione si basa sull’adesione ideologica del giovane all’islamismo radicale, sebbene non siano emersi elementi concreti che colleghino direttamente il suo contributo a un’associazione terroristica. Tuttavia, come dichiarato in conferenza stampa, sono attesi sviluppi imminenti nell’indagine. In un’altra conversazione, il giovane diceva: “Se scoprono che sei un terrorista, ti denunciano”, e l’interlocutore rispondeva: “Vorrei appendergli una bomba e gettarlo in mare senza pietà”. Per giustificare l’assenza di alternative al carcere, le autorità hanno sottolineato la personalità estremamente radicale del sospettato, intrisa di violenza, esecuzioni e decapitazioni, e il rischio di fuga, dato che il suo permesso di soggiorno era prossimo alla scadenza.
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