Le Donne nel Medioevo Afghano

Come riferiscono i media di tutto il mondo lo scorso 2 luglio, i Talebani hanno ordinato ai parrucchieri e ai saloni di bellezza in Afghanistan di chiudere le loro attività. Un mese di tempo per adeguarsi e comunicare la fine della propria attività. L’ordine e’ stato dato in base a « istruzioni orali» rilasciate del leader supremo Haibatullah Akhunzada ( sotto nella foto), il quale ha affermato che il suo governo sta prendendo le misure necessarie per il miglioramento della vita delle donne in Afghanistan. I talebani hanno anche decretato che le donne debbano essere vestite in modo da mostrare solo i loro occhi e devono essere accompagnate da un parente maschio se viaggiano per più di 72 km.Questa decisione è solo l’ultima di molte restrizioni imposte dal regime negli ultimi due anni. Oggi le donne afghane non possono lavorare né studiare dopo i 12 anni, frequentare molti luoghi pubblici, guidare, percorrere lunghe distanze senza che un uomo le accompagni e sono obbligate a indossare il burqa, la copertura integrale di tutto il corpo, volto compreso.

 

La chiusura dei saloni di bellezza faceva parte di una vasta gamma di misure imposte dai Talebani al potere l’ultima volta tra il 1996 e il 2001, misure poi revocate all’arrivo delle forze della coalizione internazionale che ha restituito libertà e nuova linfa vitale alle donne in quella terra martoriata dalle guerre e dall’ oppressione . La nuova chiusura non è che l’ennesimo colpo inferto oggi alla libertà delle donne dopo che i vertici talebani hanno disposto l’allontanamento delle ragazze e delle donne adolescenti dalle aule scolastiche, dalle palestre e dai parchi,  oltre ad avere vietato persino di lavorare per le Nazioni Unite e le Ong internazionali. «Condivideremo con i media i motivi della decisione una volta che i saloni saranno chiusi», ha dichiarato all’AFP Mohammad Sadeq Akif Muhajir, portavoce del Ministero per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio. Apparentemente non c’è infatti motivo per la recrudescenza del governo talebano ne’ sono state date alternative alla chiusura. Quello che appare evidente e’ che i Talebani siano rimasti totalmente isolati a livello politico internazionale, attaccati ogni giorno dai rivali dell’Isis-Khorasan. Nessun piano politico dunque, se non quello di concentrarsi ossessivamente sui corpi delle donne, da eliminare  a ogni livello della vita pubblica e sociale .

Amnesty International e la Commissione Internazionale dei giuristi in un recente rapporto hanno parlato della guerra contro le donne in Afghanistan come « crimine contro l’umanità determinata dalla persecuzione di genere» ai sensi dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale. Si tratta di torture, maltrattamenti, matrimoni forzati a età tenerissime, sparizioni, limitazioni ai diritti umani che mirano a rendere le donne cittadine di seconda classe, prive di tutela e destinate al silenzio e all’invisibilità’. Crimini organizzati, diffusi e sistematici a fronte di donne tacciate di ‘ crimine morale per non avere indossato il burqa o per avere partecipato a una manifestazione. Ecco questo accade in una terra che sta attraversando la più grave crisi umanitaria ed economica, dove la maggior parte della popolazione soffre la fame e le famiglie sono costrette a vendere i bambini e dare in spose le fanciulle per sopravvivere qualche mese in più .

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