Essa Al-Nassr, membro del consiglio legislativo della Shura del Qatar e Generale della Guardia per l’Intelligence e la Sicurezza, è intervenuto lunedì in una sessione della Lega Araba, con una serie di esternazioni di stampo terroristico e antisemita che la dicono lunga sulla vera faccia del Qatar: “Non ci sarà né pace né negoziati con l’entità sionista per una ragione: perché la loro mentalità non riconosce i negoziati, ma piuttosto solo… il mancato rispetto delle promesse e la menzogna… Riconoscono solo una cosa, ovvero gli omicidi; poiché sono assassini di profeti. “
Al-Nassr ha poi lodato l’eccidio del 7 ottobre 2023, affermando che si tratta solo di un “preludio all’annientamento della corruzione della seconda entità sionista sulla terra” e ha citato una presunta promessa divina sull’annientamento di Israele. Non è certo la prima volta che il Qatar si attiva come promotore di antisemitismo come illustrato in un rapporto del marzo 2023 dell’istituto Zachor che ha mostrato come l’emittente televisiva qatariota Al-Jazeera avrebbe propagato teorie del complotto, negazione dell’Olocausto e cliché antisemiti durante trasmissioni prevalentemente in lingua araba.
Del resto uno dei più grandi sostenitori delle teorie antisemite e del jihad è stato proprio Yusuf Qaradawi, leader spirituale dei Fratelli Musulmani, che per anni ha predicato da Doha, utilizzando ampiamente anche gli schermi di al-Jazeera. Tornando alle dichiarazioni di al-Nassr, non a caso seguono il recente annuncio delle autorità di Doha secondo cui non vi sarebbe alcuna iniziativa volta a cacciare i leader di Hamas dal Qatar.Come se non bastasse, dopo l’attacco missilistico iraniano contro Israele, l’emiro del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamad al-Thani, aveva sottolineato “l’elevata fiducia reciproca” condivisa dai due Paesi, promettendo che il Qatar avrebbe continuato a sostenere l’Iran e la causa palestinese in ogni circostanza. Il leader del Qatar aveva poi aggiunto: “Il regime sionista sta cercando di distogliere l’opinione pubblica mondiale dai crimini commessi a Gaza rendendo la situazione tesa”.
La credibilità del Qatar come “mediatore” tra Israele e Hamas per quanto riguarda il tentativo di far rilasciare gli ostaggi nelle mani dell’organizzazione terrorista palestinese è apparsa da subito traballante considerato il noto sostegno di Doha per Hamas e per l’islamismo radicale in generale. Non è un caso che i leader politici di Hamas siano rifugiati da anni nell’emirato.Il Qatar opera di fatto come braccio diplomatico di Hamas ed è puerile credere che possa svolgere il ruolo di mediatore, magari super partes. Nonostante ciò, la comunità internazionale si ostina a volerlo considerare un mediatore affidabile, con l’amministrazione Biden che non ne vuol sapere di andare contro Doha in quanto è proprio in Qatar che gli Stati Uniti hanno la più vasta base navale fuori dagli USA. E’ dunque inutile che Doha se la prenda con Israele per il fallimento dei negoziati. Le pesanti dichiarazioni antisemite e anti-israeliane di al-Nassr non fanno che palesare e confermare le posizioni sempre più filo-iraniane e filo-Hamas già espresse da al-Thani; dichiarazioni che portano il Qatar a non potersi più permettere di mantenere quel ruolo di “mediatore” che non gli è mai stato consono, come del resto dimostrano gli esiti fallimentari delle trattative. Bisogna però vedere se e quando le leadership occidentali saranno disposte a prenderne atto.
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