Il governo argentino ha ufficialmente designato il movimento islamista palestinese Hamas come organizzazione terroristica internazionale. Questa decisione, annunciata dall’ufficio del presidente Javier Milei, segue l’esempio di altre nazioni come Unione Europea, Stati Uniti, Canada, Giappone, Australia, Paraguay, Organizzazione degli Stati americani (Osa) ed Egitto. La dichiarazione ufficiale fa riferimento all’attacco transfrontaliero di Hamas contro Israele lo scorso 7 ottobre, che ha causato la morte di circa 1.200 persone e preso in ostaggio altre 250, rappresentando l’attacco più mortale nella storia di Israele. Il comunicato della stampa ufficiale concludeva: “Questo Governo ha ribadito in più occasioni la sua convinzione che l’Argentina ancora una volta si allineerà alla civiltà occidentale, rispettosa dei diritti dell’individuo e delle sue istituzioni. Per questo motivo è inammissibile che coloro che li attentano non siano dichiarati per quello che sono: terroristi”.
Inoltre, si menzionano i legami stretti tra Hamas e la Repubblica islamica dell’Iran, che l’Argentina ritiene responsabile di due attacchi mortali contro siti ebraici nel paese. Uno di questi attacchi è stato il bombardamento del centro comunitario ebraico AMIA a Buenos Aires nel 1994, che ha causato la morte di 85 persone e ferito centinaia di altre persone. L’altro attacco è avvenuto nel 1992 contro l’Ambasciata israeliana a Buenos Aires, che ha causato la morte di oltre 20 persone.
Gli argentini rapiti dopo la feroce incursione in territorio israeliano sono Kfir Bibas (che ha appena un anno), Ariel Bibas, Shiri Bibas, Yarden Bibas, David Cuneo, Ariel Cuneo e i fratelli Iair e Eitan Horn. Il loro destino è sconosciuto, mentre settimane fa è stato confermato che Lior Rudaeff è stato assassinato, ma il suo corpo è ancora trattenuto.
Questa designazione di Hamas come organizzazione terroristica rappresenta un segnale forte dell’impegno dell’Argentina nel riconoscere i terroristi per ciò che sono. In passato, i governi peronisti di sinistra dell’Argentina, che ospita la più grande comunità ebraica in America Latina, hanno mantenuto relazioni amichevoli con Israele, ma hanno anche espresso sostegno per la creazione di uno stato palestinese.
Da quando è entrato in carica a dicembre, il presidente Milei si è distinto per il suo forte sostegno al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Questa mossa dell’Argentina si inserisce in un contesto di crescente pressione internazionale su Israele per la sua campagna militare a Gaza, che ha causato la morte di oltre 38.000 palestinesi, la displasia dell’80% della popolazione del territorio e una grave crisi umanitaria. “L’Argentina deve nuovamente allinearsi alla civiltà occidentale”, ha dichiarato l’ufficio del presidente Milei. Durante la sua prima visita di stato come presidente, Milei si è recato a Gerusalemme in segno di sostegno al governo israeliano e ha promesso di spostare l’ambasciata del suo paese nella capitale contestata, ricevendo elogi da Netanyahu e critiche da parte di Hamas.