L’angelo dei muri

Anziano sotto sfatto esecutivo vive di una rasserenante routine fino a che liberare la casa, diventa un obbligo. L’uomo decide di rimanere nel suo vecchio appartamento vivendo in un anfratto dietro i muri. Dal suo nascondiglio Piero riesce a osservare la sua ex casa al riparo da pericoli quali il padrone o nuovi inquilini. Un giorno arriverà una mamma con la figlia non vendente a far compagnia al misantropo obbligandolo a rivedere le sue priorità.

L’angelo dei muri è il nuovo film di Lorenzo Bianchini, un giallo a tinte horror carico d’inquietudine e dalle atmosfere retrò. La storia si sviluppa come favola gotica che il regista esalta attraverso il totale utilizzo dell’ambiente. La presenza del vecchio si sente ma è la casa con i sui pavimenti impolverati e le finestre scricchiolanti a rendere il timore percepibile. Un cinema, quello di Bianchini, dall’allestimento quasi statico che non cerca facili colpi di scena, ma preferisce dilatare le attese. Attraverso lo sguardo di un ottantenne ci si ritrova trasportati in un sogno dai contorni indefiniti che ricorda L’inquilino di Polanski o Una pura formalità di Tornatore.

Un film volutamente sfuocato che lascia l’esterno lontano per concentrare nella casa ogni sensazione di sgomento . Un interno esaltato da una regia carica di ottime idee e in grado di creare un sogno su pellicola attraverso la cura formale di ogni aspetto. La sceneggiatura del regista medesimo, è una parte dell’ingranaggio che riesce a varie il ritmo utilizzando soprattutto un silenzio che è il dialogo degli ambienti. Pierre Richard nella parte del recluso, riesce a trasmettere tutta l’inquietudine di un uomo che vive tra la vita e la morte.

Attraverso lo sguardo Pietro racconta un passato vivendo un presente atipico che potrebbe essere già morte. L’angelo dei muri è un ottimo esempio di cinema indipendente che osa nel genere a tal punto da diventare un prodotto a se stante. Questi risultati sono il frutto di una cura dei dettagli e del mestiere di un regista che usa la fantasia ad ampio spettro. Il film è un prodotto che unisce l’intrattenimento alla qualità andando a mischiare le carte e reinventando ma soprattutto facendo delle sensazioni il suo reale campo da gioco.