Ingegnere di mezza età prende una sbandata per una ragazzina appena maggiorenne, la seguirà a una festa sulla spiaggia mettendosi in ridicolo con tutta la compagnia. Secondo film di Luciano Salce, dopo il Federale, con protagonista Ugo Tognazzi è una riflessione romantica e disincantata sul tempo che avanza e sulle difficoltà che incontrano molti uomini ad ammettere di non essere più giovani.
Antonio Berlingheri (Tognazzi) è completamente travolto dalla voglia di vivere di Francesca (un’ottima Catherine Spaak) da arrivare a credere di essere un coetaneo in grado di conquistarla. La ragazza, maliziosa e ingenua, dopo aver sfruttato al meglio la sua carica erotica lo riporterà alla realtà. La forza del film è tutta nella malinconia che il personaggio dell’ingegnere riesce a portare con sé, efficacissimo Tognazzi nel far capire allo spettatore quando i sogni di gloria lasciano spazio alla realtà.
Il racconto di un uomo dal passato glorioso che, pur non essendo ancora decrepito deve lasciar andare una parte di se senza alcun rimpianto. Salce costruisce una parabola senza alcun giudizio ma con estrema compassione verso un personaggio cosi desideroso di vivere da non accorgersi quanto sia diventato lo zimbello di una compagnia di ragazzi veri. La compulsione con cui prova a sedurre la Spaak è goffa ma mai meritevole di biasimo, a volte prendere una posizione è già la vittoria.