La Tragedia di Matthew Perry

Matthew Perry morto per somministrazione di ketamina, utilizzata come terapia innovativa per la depressione

matthew perry

Si ritorna a parlare di Matthew Perry a quasi un anno dalla morte dell’iconica star di Friends.

Tra i soggetti indagati ci sono l’assistente personale di Matthew Perry, Kenneth Iwamasa, due medici e due conoscenti. Gli arresti sono avvenuti giovedì, con accuse pesanti di aver fornito o somministrato la ketamina all’attore. In particolare, Jasveen Sangha, nota come la “Regina della Ketamina”, e il medico di pronto soccorso Salvador Plasencia, sono accusati di aver rifornito la droga che ha portato alla morte dell’attore.

Matthew Perry e la Ketamina

Il tragico giorno della sua morte, Iwamasa avrebbe iniettato a Perry la ketamina più volte. I ruoli degli altri coinvolti comprendono anche l’assistenza nell’approvazione della sostanza e la fornitura della siringa utilizzata per l’iniezione. L’annegamento “nella parte riscaldata della sua piscina” è stato anch’esso determinante nel definire le cause del decesso, insieme a malattia coronarica e alla buprenorfina, farmaco usato per trattare i disturbi da uso di oppioidi.

La morte di Matthew Perry, avvenuta il 28 ottobre, ha scosso il mondo dello spettacolo. L’attore era stato trovato privo di sensi nella sua casa, e sebbene avesse avuto precedenti con le sostanze, il rapporto del medico legale ha sottolineato che era “apparentemente pulito da 19 mesi”. Recentemente, aveva iniziato un trattamento a base di ketamina per affrontare depressione e ansia, con l’ultimo intervento avvenuto solo una settimana e mezza prima della sua morte. È emerso che, quel giorno, Perry aveva persino giocato a pickleball, segno l’attore stava bene e non mostrasse problematiche fisiche.

La testimonianza del suo assistente, che lo ha trovato a faccia in giù nella piscina, ha messo in luce una situazione complessa: Perry non mostrava segni di malattia, né evidenti problemi di salute, né segni di uso recente di alcol o droga. Per questo è stato un pò più complesso capire le dinamiche della sua morte.

Questa vicenda tragica non è solo un racconto di responsabilità legale; è una storia che riflette le sfide umane legate alla dipendenza e al trattamento della salute mentale. La ketamina, utilizzata come terapia innovativa per la depressione, porta con sé rischi significativi e questa ne è la dimostrazione.

Abuso di Ketamina

La ketamina può essere usata illegalmente: iniettabile, liquida mescolata ad altri liquidi o in polvere da sniffare, mescolare a bevande o fumare. Talvolta conosciuta con i nomi di Cat Tranquilizer, Cat Valium, Jet K, Kit Kat, Purple, Special K, Special La Coke, Super Acid, Super K, Horse Trank e Vitamin K. Secondo la DEA, un’overdose può portare alla perdita di coscienza e a un pericoloso rallentamento del processo respiratorio. Viene consumata insieme ad altre droghe come l’ecstasy o la cocaina, oppure la cospargono sui blunt di marijuana, secondo il Nemours Children’s Health system. Può anche essere fumata con il tabacco.

Il viaggio, chiamato ‘K hole’, dura di solito due ore o meno. Durante questo periodo, i consumatori possono avere nausea, vomito e/o problemi di pensiero e di memoria. Dosi elevate possono causare problemi nei movimenti, intorpidimento del corpo e rallentamento della respirazione. I potenziali effetti collaterali di un’overdose includono infatti insufficienza respiratoria, che potrebbe portare alla morte.

L’indagine in corso solleva interrogativi profondi sulla responsabilità di chi somministra queste sostanze e sulla fragilità della vita umana, spesso mette a rischio da scelte sbagliate e dall’ambiente che ci circonda. Matthew Perry non è solo un simbolo di successo e celebrità; la sua storia è un monitoraggio sulla debolezza, sull’importanza di una rete di supporto e sull’urgenza di una discussione aperta e informata sui temi della dipendenza.