Tra le 21 vittime che viaggiavano sul bus precipitato ieri sera da un cavalcavia a Mestre ci sono anche un neonato di pochi mesi, un 12enne ed una ragazza minorenne e quattro dei 15 feriti sono ricoverati in terapia intensiva. I passeggeri erano turisti ospiti del campeggio ‘Hu’ di Marghera. I feriti sono ricoverati negli ospedali di Mestre, Treviso, Padova, Mirano e Dolo. Tra le vittime c’è anche Alberto Rizzotto, trevigiano, 40 anni unica vittima italiana. Come scrive l’agenzia Ansa la Procura di Venezia ha aperto un fascicolo di inchiesta sulla strage. Tra le ipotesi resta quella di un malore del conducente. Le vittime sono state estratte dal pullman, rimosso da sotto il cavalcavia verso le 5 del mattino. “E’ stato un lavoro complicato”, spiegano all’Ansa i soccorritori, che parlano di “una tragedia di giovani, salvo qualche adulto”.
Il pullman era elettrico e le batterie hanno preso fuoco con l’impatto. Si lavora per accertare l’identità dei deceduti. Gli agenti della questura hanno acquisito gli elenchi degli ospiti del campeggio. “L’autobus era nuovo e lui era bravo” sostiene Massimo Fiorese, amministratore delegato de La Linea. Da quanto risulta aveva preso servizio 90 minuti prima, un dettaglio che sembrerebbe escludere l’ipotesi di un colpo di sonno. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ipotizza un malore. E sembrano suffragare questa ipotesi anche le immagini di un video diffuso: “si vede il pullman – dice all’Ansa Massimo Fiorese, amministratore delegato de La Linea – un mezzo molto pesante perché elettrico, poco prima di cadere dal cavalcavia. Il mezzo arriva, rallenta, frena. È quasi fermo quando sfonda il guard rail”.
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