La pagina del centro islamico Iqraa torna ad attaccare il vice-premier Salvini

Dopo quasi un mese di silenzio la pagina del centro islamico Iqraa di Bologna, quella del predicatore pakistano Zulfiqar Khan, torna a pubblicare. Era infatti dal 12 luglio che sulla bacheca non apparivano post. Erano girate varie voci su tale silenzio, incluse alcune su un possibile intervento delle autorità, ma, a quanto pare, il centro è ancora libero di pubblicare anche se dal 10 luglio l’accesso alla pagina di Iqraa e al profilo personale di Khan sono bloccati agli utenti italiani, ma facilmente raggiungibili dall’estero o tramite VPN.

Inizialmente si era pensato a un blocco da parte delle autorità italiane, ma analizzando i movimenti della pagina è stato possibile rilevare che diversi followers della pagina situati in Italia hanno continuato a mettere likes ai post essendo quindi al corrente della limitazione e di come aggirarla. Il nuovo post non è in realtà “nuovo”, visto che si tratta dello spezzone di un filmato pubblicato lo scorso 21 giugno nel quale Khan attacca il vice-premier, Matteo Salvini, per aver detto che “Khan merita l’espulsione” e con i politici “appiccicati alla poltrona” e che “non aprono la bocca e fanno fatica a dire la verità”.

In seguito, il predicatore cita nuovamente la Costituzione italiana che, a suo dire, lo protegge e poi immancabili gli attacchi contro Israele e i sionisti. Nel video Khan afferma che da Iqraa non viene nessun messaggio di odio e che al contrario, “il messaggio di odio viene da quelli che seguono Salvini”. Allora è forse il caso di ricordare a Khan alcune delle sue affermazioni:

Ad esempio, il 25 maggio 2024 durante un evento al centro islamico di Nonantola, al minuto 12:59 Khan affermava: “Questo piccolo guerriero, un gruppo di persone che si chiama Hamas. Loro hanno fatto capire al mondo che questi sono vigliacchi (Israele, sionisti), non possono far niente contro gli uomini, loro possono solo andare contro i bambini, contro le donne, contro i civili”.

In seguito, al minuto 32:47, il predicatore affermava:

Noi abbiamo visto, tanti fratelli hanno paura di dire che Hamas è un gruppo sincero, mujahidin, perché avevano bombardato su tutti i musulmani d’Europa che per forza devo dire che Hamas è un’organizzazione terrorista. Hanno provato con me anche dal 7/10 in poi, sempre abbiamo avuto questa posizione che Hamas non è un’organizzazione terrorista. Loro stanno difendendo il loro territorio”.

E non è finita, perché al minuto 53:54 dichiara:

Noi ringraziamo Allah sws tramite questi guerrieri mujahidin del Hamas che hanno fatto scoprire questa realtà, questa verità, che questi (israeliani, americani) sono terroristi, sono assassini…”.

Lo scorso 19 aprile Khan aveva inoltre affermato in un altro sermone:

Hamas, Hezbollah, Siria, Iran e Yemen, non vogliono uccidere, non vogliono fare male ai civili” (14:45) e successivamente invocava: “e quel castigo che stiamo aspettando che viene da parte di Allah, con le mani di Hamas e Hezbollah…E il mondo vedrà…” (19:48).

In un filmato del maggio 2021, Khan veniva poi ritratto in Piazza Maggiore a Bologna, microfono alla mano, mentre affermava che “…gli ebrei sono crudeli perché usano l’intelligenza per fare male agli altri” (Min 4:40 circa). Nel novembre del 2023, alla trasmissione “Dritto e Rovescio”, Khan dichiarava: “Gli israeliti sono terroristi e ingannatori secondo la Bibbia” aggiungendo che” l’inganno con il fine dell’interesse fa parte della fede ebraica”. Il 19 aprile 2024, dal pulpito della sua moschea, Khan accusava Netanyahu di essere un “assassino, estremista rabbino”. Ovviamente la lista è ben più lunga. Quelle riportate sopra sono solo alcune esternazioni, che vanno tra l’altro accompagnate da una serie di immagini di jihadisti di Hamas rilanciate da Khan sul proprio profilo personale Facebook.

Come se non bastasse, a inizio luglio Khan aveva anche lanciato una serie di accuse nei confronti dell’intellettuale Magdi Allam, con ben due video ad egli dedicati. Ricordiamo che Allam è da anni sotto scorta per le numerose minacce ricevute dagli estremisti islamici.Nella risposta all’interrogazione parlamentare presentata a Camera e Senato dagli onorevoli Sara Kelany e Marco Lisei (Fratelli d’Italia), il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, aveva riferito che le autorità giudiziarie stavano esaminando la situazione di Khan.

Ad oggi, la situazione resta però ancora poco chiara. Non si spiega come mai la pagina del centro islamico Iqraa sia ancora attiva seppur con blocco verso il traffico italiano. Non si capisce nemmeno il perché della pubblicazione di vecchi contenuti.Una cosa è certa, ad aprile un cinquantaseienne cittadino algerino veniva espulso per dei contenuti pro-Hamas e pro-jihad palestinese e il soggetto in questione non aveva la visibilità di Khan e il centro Iqraa. In aggiunta, sono numerosi i casi di soggetti che sono stati espulsi per aver pubblicato contenuti pro-Isis. Cosa succede dunque con il caso Khan? Si attendono risposte.

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