Il numero di pellegrini egiziani morti durante l’haji, il tradizionale pellegrinaggio di cinque giorni alla Mecca in Arabia Saudita, è in aumento. Questo viaggio, che ogni musulmano è tenuto a compiere almeno una volta nella vita, si è svolto quest’anno a temperature estremamente elevate, trasformandosi in una tragedia. Inizialmente, il bilancio delle vittime era di 600, ma secondo l’agenzia di stampa Reuters, il numero dei deceduti è salito a 1.114.
La maggior parte delle vittime sono cittadini egiziani: il numero di pellegrini del Cairo morti è salito a 672, con altri 25 dispersi. Di conseguenza, il primo ministro egiziano, Mostafa Madbouly, ha revocato le licenze a 16 compagnie turistiche e deferito i loro dirigenti alla Procura della Repubblica per aver facilitato illegalmente i viaggi dei pellegrini alla Mecca. Secondo il governo egiziano, l’aumento dei decessi tra i pellegrini non registrati è dovuto al fatto che alcune compagnie hanno organizzato i programmi di haji utilizzando visti di visita personale, che impediscono ai titolari di entrare alla Mecca attraverso i canali ufficiali.
Le elevate temperature hanno causato anche la morte di 236 pellegrini indonesiani e di 98 cittadini indiani, secondo il bilancio ufficiale. Ulteriori morti sono stati segnalati tra i pellegrini provenienti da Tunisia, Giordania, Iran e Senegal. A causa di queste morti, il presidente tunisino, Kais Saied, ha licenziato il ministro degli Affari religiosi, Ibrahim Chaibi.
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