La capitale libanese ha ospitato giovedì 5 giugno una conferenza organizzata dal rappresentante del Polisario in Siria, Mohamed Lamine El Kattab, di origine mauritana, che alterna la sua presenza tra la Siria e i Paesi Baschi in Spagna, dove risiede la sua famiglia. Alla conferenza ha partecipato anche la segretaria generale del movimento femminile Polisario, che si è recata a Beirut per l’occasione.
L’evento, tenutosi sotto il tema ambiguo: «Dal Sahara Occidentale alla Palestina, il genocidio continua», è stato possibile grazie al sostegno del Partito Social Nazionalista Siriano, una formazione politica attiva in Libano e Siria, nota per le sue ispirazioni fasciste.
Dall’inizio della guerra a Gaza, il 7 ottobre 2023, il Polisario ha colto l’opportunità della tragedia che vive il popolo palestinese per promuovere le sue idee presso le opinioni pubbliche arabe, ancora riluttanti ad accoglierle.
Sebbene il Libano sostenga ufficialmente l’integrità territoriale del Regno del Marocco – una posizione ribadita nel novembre 2023 a Fez dal Ministro degli Affari Esteri, Abdallah Rashid Bouhabib – il Polisario è riuscito a instaurare solidi legami con i terroristi di Hezbollah e del Movimento politico e militare sciita Amal.
I primi contatti ufficiali tra questi partiti risalgono al 1985 a Beirut e da allora le relazioni sono cresciute. Nel 2014, i parlamentari di Hezbollah hanno accolto una delegazione del Polisario nella loro roccaforte nella periferia meridionale di Beirut. Nel 2016 è stato creato un «comitato libanese di solidarietà con il popolo sahrawi».
Il Regno accusa Hezbollah, vicino all’Iran, di finanziare e armare il movimento separatista. Ricordiamo che Siria e Iran riconoscono l’autoproclamata la Repubblica Araba Democratica dei Sahrawi .