La Kings League ha espresso il suo primo, amaro verdetto per il nostro Paese: Italia ko 8-5 contro la Spagna e fuori dal mondiale. Non è bastata la presenza in squadra di ex campioni della Serie A, come Ciccio Caputo, Leonardo Bonucci e il portiere Emiliano Viviano. Non sarà certamente un’eliminazione scottante come quella dal mondiale di calcio 2014 in Brasile o 2010 in Sudafrica, ma in molti ne stanno parlando nel day-after. Scopriamo perché.
Il format
Fondata nel novembre del 2022 dall’ex difensore del Barcellona, Gerard Piqué, la Kings League è una competizione di calcio a 7 con regole diverse dalle tradizionali: particolari rigori, sostituzioni illimitate, espulsioni a tempo e altre “armi” segrete, infatti, rendono le partite più dinamiche e intrattengono gli spettatori, soprattutto i più giovani. Il torneo, inoltre, segue il format alla sudamericana, con Apertura e Clausura a seconda della stagione, estiva o invernale, diventando così più lungo e avvincente.
Internet e vecchie glorie, le chiavi del successo
Il vero successo della Kings League, però, risiede nel fatto che è diventata virale su Internet. Innanzitutto, grazie alla partnership con Twitch, Youtube e TikTok. Poi, attraverso la partecipazione di influencer e streamer, tra cui Blur, che in questa edizione del mondiale, che si disputa tra l’altro in Italia, è stato uno dei vari presidenti azzurri e ha calciato i cosiddetti “rigori presidenziali”, una delle “armi” speciali a disposizione delle squadre.
Altro punto a favore della popolarità della Kings League è la possibilità di usufruire delle “wild card”. Tra queste, l’opportunità di attingere da giocatori con qualità superiori alla media per rinforzare il proprio roster: da qui la partecipazione di Caputo, Bonucci e Viviano. Poter ammirare le vecchie glorie del calcio è un’altra esperienza molto apprezzata dai giovani.
Luci e ombre
Ma la Kings League non è stata solo luci finora, ma anche ombre. Sicuramente tra gli aspetti più controversi vi è l’applicazione delle regole relative alle wild card, decise principalmente sui social media. Molto discussa è stata, inoltre, la presenza di alcuni giocatori non “dichiarati”, come “Enigma”, che secondo le ipotesi più accreditate sarebbe stato Nano Mesa, ex professionista del Cadice. Infine, le pesanti accuse di corruzione e influenze sugli arbitri, rivolte nel 2023 dal direttore di gara Manuel Titos. Tutti aspetti che hanno portato l’attuale numero uno della Liga Spagnola, Javier Tebas, a dichiarare la manifestazione “un circo”.
Sarà, ma questo “circo”, tutto sommato, continua ad appassionare e intrattenere, soprattutto i giovani e il web che, come spesso accade al giorno d’oggi, è il principale giudice di quello che accade nel mondo: se qualcosa diventa virale, allora significa che funziona.