Iraq: Onu accusata di corruzione. La ricostruzione un business miliardario

Dopo l’invasione americana e la guerra contro l’organizzazione terroristica ISIS, gli esperti hanno stimato che la ricostruzione dell’Iraq avrebbe richiesto miliardi di dollari. Tuttavia, questa questione è tornata di attualità a seguito di uno scandalo che ha coinvolto le Nazioni Unite. Recentemente, il Guardian ha pubblicato un’indagine basata su interviste condotte con oltre 20 attuali ed ex dipendenti delle Nazioni Unite, appaltatori e funzionari iracheni e occidentali. Secondo queste interviste, le Nazioni Unite contribuiscono alla diffusione della cultura della corruzione che ha permeato la società irachena dopo il rovesciamento di Saddam Hussein nel 2003. Le fonti hanno affermato che le presunte tangenti sono una delle accuse di corruzione e cattiva gestione rivelate dal nuovo rapporto del Fondo delle Nazioni Unite per la stabilizzazione in Iraq, all’interno del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP) lanciato nel 2015. Questo nuovo scandalo arriva circa due decenni dopo il più grande scandalo di corruzione mai visto dalle Nazioni Unite, che ha coinvolto alti funzionari e società multinazionali nell’appropriazione indebita di milioni di dollari a scapito del sostentamento del popolo iracheno.

Lo scandalo dell’ONU

Il recente rapporto del Guardian ha svelato che enormi fondi destinati alla ricostruzione delle città liberate in Iraq, pari a 1,5 miliardi di dollari, sono andati persi a causa di pratiche corruzione da parte dei dipendenti dell’UNDP. Questi dipendenti delle Nazioni Unite, secondo il giornale, richiedono tangenti agli uomini d’affari in cambio di aiuto nell’ottenere contratti per progetti di ricostruzione. La gravità della situazione risiede nel coinvolgimento di un’organizzazione collegata all’ONU in attività corruzione in un paese già dilaniato dalla corruzione istituzionale. Il report del giornale afferma che i dipendenti dell’UNDP hanno richiesto tangenti fino al 15% del valore del contratto, facilitando agli appaltatori l’elusione del processo di audit. La corruzione e le tangenti sono considerate un elemento cruciale nella politica irachena, motivo per cui l’ONU gestisce direttamente i progetti per promettere maggiore trasparenza. L’Iraq è stato classificato tra i paesi più corrotti al mondo da Transparency International, rimanendo al settimo posto nel mondo arabo e al 157° a livello globale per diversi anni consecutivi

Aperta un’indagine

L’UNDP ha annunciato l’apertura di un’indagine in risposta al rapporto del Guardian sullo scandalo di corruzione. Ha dichiarato di avere meccanismi interni per prevenire e rilevare la corruzione, e ha sottolineato la sua tolleranza zero per frodi e corruzione. Audit condotti dall’UNDP su progetti dal 2019 al 2022 non hanno rivelato operazioni di corruzione. I donatori hanno concordato di prolungare il sostegno all’UNDP e di reindirizzare parte dei fondi rimanenti verso lo sviluppo sociale e istituzionale. L’USAID è il principale donatore dell’UNDP per il ripristino dei servizi di base e la stabilità nelle aree irachene liberate dall’ISIS. In caso di dimostrazione di corruzione nell’UNDP e coinvolgimento di agenzie governative, il governo iracheno ha dichiarato di intraprendere azioni legali.

 

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