Fino a domenica 9 febbraio il Teatro Fontana di Milano ospita “Supermarket– A modern musical tragedy”.
Lo spettacolo, prodotto da Elsinor Centro di Produzione Teatrale, vede in scena gli attori Federica Bognetti, Francesco Errico, Andrea Lietti, Roberto Marinelli, Isabella Perego, Elena Scalet, Andrea Tibaldi, Cecilia Vecchio, Carlo Zerulo, le coreografie di Maja Delak, il disegno di Livia Castiglioni, i costumi di Sara Pamio e luci di Rossano Siragusano.
“Supermarket” è uno spettacolo fuori dal comune, pieno di situazioni bizzarre, di risate tragicomiche e di poesia. A tratti senza parole. Perché quello che succede dentro a un supermercato lascia proprio così; è è un “non-musical” costruito con nove attori e una partitura sonora fatta di canzoni inedite, a cui si aggiungono un sound design costruito con suoni e rumori ripresi in un vero supermercato e una serie di annunci ad hoc con una drammaturgia originale. E mentre quello che esce dagli altoparlanti incanta e ipnotizza, tra gli scaffali del supermercato si compie il rito del “procacciarsi il cibo”. Come i membri di una tribù̀, cerchiamo di proteggere i nostri cari affrontando sfide, pericoli, avversità̀… tutto per riuscire a riempire il carrello della spesa, per riuscire ad avere le scorte per superare l’inverno, il mese, la settimana.
IL REGISTA
Gipo, raccontaci un po’ di te.
Nasco come musicista e compositore per il teatro, mi sono occupato di una settantina di produzioni e ho lavorato con molte compagnie, costruendo un mio modo di fare teatro.
Nel 2012 ho scritto un musical su Modigliani, “Modì”, poi un altro sugli anni di Piombo e sul sequestro Moro, “Piombo”, che è stato una sfida drammaturgica importante.
Avevo il desiderio di confrontarmi con il genere comico ed è arrivato “Supermarket”.
Ho iniziato a prendere appunti mentre facevo la spesa e a scrivere una canzone, poi un’altra, e un’altra ancora e ho pensato che valesse la pena studiare un progetto che Elsinor ha sposato subito permettendoci di debuttare l’anno scorso.
Ci siamo divertiti moltissimo e abbiamo visto che il divertimento era assolutamente condiviso, tanto che diverse persone sono venute più volte a vederci.
Nonostante le risate, si riflette anche parecchio perché raccontiamo il fondo che tocchiamo quando andiamo al supermercato, parliamo di società e nevrosi, quindi di ciascuno di noi.
MUSICAL NON MUSICAL
Perché “musical non musical”?
Ho scelto di aggiungere la dicitura “musical non musical” perché mi sono accorto che la parola musical spesso spaventa chi non lo ama, io non sono un amante dei musical di importazione: penso che siano bellissimi quando sono portati in scena dagli americani, ma personalmente faccio fatica ad empatizzare con spettacoli come “Chorus Line” o “Mamma mia!”, li vedo più come intrattenimento, anche se per farli bisogna essere dei grandi professionisti.
Io sto cercando il mio modo di fare musical, preferisco parlare di ciò che vedo e conosco, tutto qui.
L’ATMOSFERA
Com’era l’atmosfera durante le prove?
Stupenda, perché mi sono circondato degli incontri più belli fatti in questi 30 anni di teatro, poi ho fatto anche casting per trovare visi nuovi, e devo dire che sono stato fortunato: si è creato un gruppo affiatato. A teatro si crea a volte la magia di un gruppo che funziona, io poi cerco di creare situazioni rilassate, non ho la paranoia della perfezione, che non mi piace: mi sa di ordine e l’ordine non rientra nel mio schema, punto su altro. E poi l’entusiasmo del pubblico è stato davvero travolgente e ci ha dato la grinta giusta per tornare in scena sera dopo sera, in un periodo in cui non è facile fare teatro in Italia.
LA TOURNÉE
Dopo domenica dove andrete?
Lunedì ripartiamo per la tournée. Prima di Natale siamo stati nelle Marche e in Toscana, poi andremo in Sicilia, allo Stabile di Genova, in Trentino, a Monza, a Vigevano e per chiudere a Udine.
Con il supporto di Elsinor che ha creduto in questa follia siamo riusciti a fare una tournée nutrita e siamo contenti.
E tu?
Io vado avanti nella mia ricerca, voglio trovare sempre nuovi modi di fare musical. Ora sto scrivendo un altro progetto.
Ci puoi anticipare qualcosa o preferisci di no?
Per scaramanzia per ora continuo a scriverlo, magari ne parliamo più avanti.