Inter: il messaggio di Zhang chiude a possibili liti con Oaktree?

Attraverso un odierno post su Instagram, l’ormai ex proprietario dell’Inter, Steven Zhang, ha salutato i propri tifosi (ma anche tutto lo staff ed i giocatori, sia passati che presenti) con parole decisamente al miele, espressione di un profondo legame col club, che nel corso dei suoi otto anni di gestione si è andato sempre più rafforzando.Da notare che, tuttavia, nessun messaggio bellicoso è stato rivolto al neo proprietario Oaktree, il quale è stato anzi “invitato” a trattare il club nerazzurro con grande cura e rispetto della sua gloriosa tradizione.

Sotto questo aspetto possiamo notare, quindi, una profonda differenza tra il comunicato che Zhang aveva diramato tramite il sito ufficiale dell’Inter sabato scorso e il messaggio che viene adesso indirizzato al fondo americano.Nessun accenno, quindi, al fatto di voler avviare un contenzioso per riprendersi la proprietà del club che da taluni addetti ai lavori sembrava essere un evento pressoché certo (mentre chi scrive ha invece ritenuto di difficile accadimento; per un approfondimento clicca sul seguente link https://www.vocenews.it/lo-scontro-suning-oaktree-e-i-problemi-per-linter/).

Il silenzio della Suning Holdings Group

Va altresì notato come la stessa Suning Holdings Group non abbia fino ad oggi speso alcuna parola sull’avvenuta escussione del pegno azionario, restando in un assordante silenzio. Sembra quindi potersi ragionevolmente escludere che Suning intenterà un’azione giudiziaria nei confronti di Oaktree per riprendersi il controllo della società meneghina. Lo scontro potrebbe, però, spostarsi sul fronte dell’ammontare dell’indennizzo che dovrà essere corrisposto a Suning a seguito della perizia.

A tal proposito va preliminarmente evidenziato che, laddove venisse intentata un’azione giudiziaria del genere, essa non avrebbe comunque alcuna refluenza sulla capacità operativa dell’Inter in quanto si tratterebbe solo di arrivare ad una quadra sulla somma da rimborsare al gruppo di Nanchino.

Ad avviso di chi scrive, non è però assolutamente detto che si arrivi ad un contenzioso giudiziario in merito. Come ormai noto, infatti, la perizia (che va redatta – secondo quanto si evince dall’ormai famoso documento di Hong Kong – da un perito scelto dal security agent ed agent “Glas Trust”) non può essere contestata se non per un errore evidente del perito. Pare difficile, pertanto, ipotizzare che un perito di un certo livello possa incorrere in un errore “evidente” o “macroscopico”.

Ovviamente il perito, nell’effettuare la sua stima, dovrà attenersi al criterio valutativo prescelto dalle parti ai sensi dell’articolo 11 della legge lussemburghese del 2005; nel caso specifico il c.d. “fair market value”; ovvero l’esperto dovrà tenere conto dell’equo valore di mercato posseduto dal club milanese al momento dell’escussione. Vedremo, pertanto, quali saranno gli sviluppi in questo senso.

Lo strano silenzio di Suning

Non si può escludere, tuttavia, che la perizia sia già stata espletata e messa a disposizione delle parti, atteso che, sempre il documento di Hong Kong, prevede espressamente che essa possa eseguirsi ancor prima dell’escussione del pegno (facendo comunque decorrerne gli effetti pur sempre al momento dell’escussione).

Se così fosse (e lo potrebbe essere, visto che nei giorni precedenti alla scadenza del prestito il Corriere della Sera aveva fornito un’indiscrezione proprio in tale direzione) questo apparente strano silenzio di Suning, unitamente all’odierno messaggio di Steven Zhang, potrebbe spiegarsi anche come un’avvenuta accettazione del valore del club nerazzurro venuto fuori dalla perizia, con conseguente rinuncia a qualsivoglia azione giudiziaria nei confronti di Oaktree.

Tra non molto, comunque, sapremo di più, anche magari in ordine all’entità del rimborso spettante al gruppo cinese.

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