C’è una cosa che bisogna avere il coraggio di dire riguardo l’inchiesta sulle attività criminali che sarebbero presenti all’interno delle curve di Inter e Milan: tutti sapevano tutto. Lo sapevano per prime, ovviamente, le società messe sotto scacco da gruppi di facinorosi ormai da decenni. Ripetiamo: decenni. E non solo loro. Lo sapevano anche le Forze dell’Ordine costrette ogni domenica e mercoledì a presidiare un territorio che di fatto non è sotto il loro controllo. Lo sapevano anche i giornalisti sportivi alcuni dei quali, come si legge dalle carte, avrebbero anche contatti diretti con alcuni rappresentanti del mondo ultras. E lo sapevano i tifosi, quelli che ogni settimana vanno allo stadio, tra bancarelle che vendono materiale non «ufficiale» come nulla fosse. Compreso chi vi scrive, costretto dal figlio ad acquistare nel giorno della famosa sfilata per Milano dell’Inter con il pullman scudetto una bandiera nerazzurra celebrativa della seconda stella nel pieno della folla in Piazza Duomo: 25 euro in contanti (per un oggetto costato al massimo al venditore 1 euro) consegnati a un ultras improvvisatosi ambulante.
A questo proposito si racconta a Milano un aneddoto divertente. Il giorno in cui l’ex presidente dell’Inter Eric Thohir, indonesiano, passato come una meteora dalla famiglia Moratti ai cinesi di Suning, arrivò per la prima volta allo stadio di San Siro si rallegrò e rimase divertito e stupito nel vedere le varie bancarelle e i tifosi fuori dallo stadio impegnati a vendere e acquistare magliette, sciarpe, cappellini e cuscinetti nerazzurri. L’inesperto imprenditore stava già pensando ai ricchi ricavi dal merchandising quando il suo sogno venne svegliato dalle parole di un assistente che, in maniera piuttosto imbarazzata, dovette spiegargli che la grandissima parte di quello che vedeva e veniva messo in vendita erano «tarocchi…». Tutti sapevano tutto ed è già un bene che oggi nessuno faccia finta di non sapere. E, chi oggi condanna chi non si è opposto a questo potere superiore beh, vorremmo vedere lui a trattare con persone dalla violenza facile…
C’è però una speranza, che da oggi, scoperchiato pubblicamente il vaso di Pandora, il mondo del calcio, anzi, Inter e Milan, comincino a dire basta: basta biglietti, tanto per cominciare, basta ricatti, basta poteri terzi. Come basta bagarini, basta merce contraffatta, basta parcheggiatori abusivi che gestiscono spazi pubblici. Basta convivenza silenziosa per la quiete di tutti.
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