Mettere al mondo un bambino e’ un gesto naturale, atavico, che può apparire normale. I casi di cronaca legati agli abbandoni dei neonati hanno acceso i riflettori su un problema che può essere prevenuto durante il percorso di gestazione, affiancando la futura mamma in un percorso qualificato di supporto psicologico, economico e sanitario che passi attraverso le asl di competenza ma che poi si apra alla comunità intera, che benefici così di iniziative di welfare a sostegno della vita e della maternità. Prima della ‘Culla della Vita’ e della possibilità del parto in anonimato ci sono strumenti che le regioni mettono a disposizione di chi è in difficoltà e che è corretto conoscere e diffondere proprio come strumento di politica preventiva per evitare che si ricorra alle interruzioni di gravidanza legate a difficoltà do vario tipo.
Nell’ospedale Sant’Anna di Torino – presidio sanitario primo in Italia per numero di parti( 6.590 nuovi nati nel 2022 ) ma tra i primi anche per i casi di interruzioni di gravidanza ( si è calcolato il 90% di quelle effettuate a Torino e circa il 50% di quelle a livello regionale), saranno presenti volontari appositamente formati, affiancati da personale sanitario che si rendesse disponibile a ciò, in grado di offrire accoglienza, ascolto e supporto concreto alle donne in gravidanza in difficoltà che si avvicinino all’idea di interrompere la gravidanza.
A tal fine e’ stata siglata in questi giorni una convenzione, alla presenza dell’assessore alle Politiche sociali della Regione Piemonte Maurizio Marrone ( sotto nella foto) , del direttore generale dell’AOU Città della Salute Giovanni La Valle, del direttore sanitario del Sant’Anna Umberto Fiandra e del presidente regionale della Federazione del Movimento per la Vita Claudio Larocca.
Primo sostenitore delle politiche di aiuto alla maternità e alla famiglia e’ stato l’assessore regionale Maurizio Marrone che ha dichiarato “Ogni volta che una donna abortisce perché si è sentita abbandonata di fronte alla sfida della maternità siamo di fronte a una drammatica sconfitta delle istituzioni’’. Aprire questa stanza di ascolto nel principale ospedale ostetrico-ginecologico del Piemonte rientra nei progetti a sostegno della vita legati fondo Vita Nascente della Regione Piemonte, fondo che nel 2023 e’ raddoppiato e avrà a disposizione 1 milione di euro per il sostegno ai progetti di tutela materno-infantile rivolti alle donne in difficoltà economico-sociali. La convenzione piemontese rappresenta un modello sanitario e sociale di grande importanza, una conquista per la comunità tutta, in linea con la registrazione dei Centri di aiuto alla vita presso le Asl e l’avvio del fondo Vita Nascente.
@riproduzione riservata