Le figlie del leader ceceno Ramzan Kadyrov, Karina, Tabarik e Čedi Kadyrov, avrebbero utilizzato passaporti con un cognome diverso per viaggiare in Francia nel 2017, a bordo di un jet privato appartenente al padre. La notizia, emersa da un’inchiesta condotta dall’agenzia russa di giornalismo investigativo Agenstvo, è stata diffusa il 28 agosto, sollevando interrogativi sulle modalità con cui la famiglia del controverso capo ceceno è riuscita a eludere i controlli internazionali.
Secondo i dati trapelati da un database sugli attraversamenti delle frontiere russe, le figlie di Kadyrov avrebbero volato da Groznij, la capitale cecena, verso la Francia il 12 luglio 2017, utilizzando un Airbus ACJ319, noto per essere il jet privato del leader ceceno. Durante il viaggio, Karina, Tabarik e Čedi Kadyrov avrebbero esibito passaporti con il cognome Musaev, pur mantenendo invariati i loro nomi, patronimici e date di nascita.
Oltre alle figlie di Kadyrov, sull’aereo viaggiavano altre 18 persone, tra cui Fatima Čazueva, considerata la seconda moglie del leader ceceno, e la loro figlia Ašura, allora di cinque anni. Ašura, secondo le fonti, utilizzava un passaporto con il cognome della madre.
La vicenda si inserisce in un contesto di crescente pressione internazionale sulla famiglia Kadyrov. Dal 2014, Ramzan Kadyrov è soggetto a sanzioni da parte dell’Unione Europea, a cui si sono aggiunte le sanzioni statunitensi nel 2017. Anche le sue figlie sono state sanzionate dall’UE nel 2022, mentre gli Stati Uniti hanno esteso le misure restrittive a tre delle mogli di Kadyrov e alla loro casa di moda, Firdaws.
La casa di moda Firdaws, oggi diretta da Aišat Kadyrova, ha tenuto sfilate a Parigi e Dubai, e si distingue per la produzione di abiti lussuosi che combinano tradizione cecena e moda moderna. Nonostante l’immagine pubblica del brand, la stretta associazione con la famiglia Kadyrov e le sanzioni internazionali hanno acceso i riflettori sulla sua attività.
A complicare ulteriormente la posizione di Kadyrov e della sua famiglia è la notizia su ‘Kordon 2023’.
Secondo quanto riportato dalla testata giornalistica Meduza, un vasto database, noto come ‘Kordon 2023’, contenente dati dettagliati dell’FSB sui movimenti transfrontalieri dei cittadini russi dal 2014 al 2023, è trapelato online. Il database è apparso inizialmente su un aggregatore di informazioni, ma dopo l’attenzione mediatica suscitata dalla scoperta è stato rapidamente rimosso.
Questa vicenda, oltre a svelare le manovre clandestine della famiglia Kadyrov per mantenere un profilo internazionale nonostante le sanzioni, solleva interrogativi più ampi riguardanti il controllo e la trasparenza delle frontiere in Russia. Al contempo, mette in discussione l’efficacia delle autorità internazionali nel far rispettare le misure restrittive imposte ai membri di regimi controversi, evidenziando possibili falle nei meccanismi globali di sanzione e nella loro applicazione.