Imane Khelif rompe il silenzio e denuncia tutti. La neo campionessa olimpica, medaglia d’oro dei pesi welter, smette di combattere sul ring e inizia una lotta senza esclusione di colpi contro i suoi hater. L’atleta algerina, che non aveva rilasciato dichiarazioni durante le giornate olimpiche, ora ha dato mandato a un avvocato per denunciare tutti quelli che l’hanno, a parer suo, insultata.
L’avvocato di Imane Khelif, Nabil Boudi, ha depositato alla procura di Parigi una denuncia contro ignoti per “atti di cyberbullismo aggravato“. Ignoti sì ma non tutti. Il legale della pugile si è presentato con un faldone contenente decine di messaggi e post online, tra cui anche quelli di politici, imprenditori e star internazionali.
Chi sono gli ignoti ma non troppo
Il legale della Khelif ha rilasciato alcune dichiarazioni a uno dei principali quotidiani algerini, El Watan, nella sua edizione online, senza però fare i nomi eccellenti che ha chiamato in causa nel tribunale nella capitale francese. Dove è stata aperta un’inchiesta. Tra i nomi spiccano quelli di Elon Musk, Donald Trump e, addirittura la “mamma” di Harry Potter. Tra gli italiani dovrebbe essere stata sporta una denuncia anche nei confronti di Matteo Salvini.
Se così fosse, potrebbe essere chiamato in causa anche il generale Roberto Vannacci.
“Abbiamo sporto denuncia per la giustizia, la dignità e l’onore”, ha dichiarato l’avvocato Boudi. “Abbiamo assistito alla più grande campagna mondiale di cyberbullismo scatenata contro una singola persona. Le ingiuste aggressioni subite dalla campionessa di pugilato rimarranno la più grande macchia su questi Giochi di Parigi” ha commentato l’avvocato.
Secondo Nabil Boudi, i contenuti dei post pubblicati sulle piattaforme social sono “aggressivi, misogini e razzisti”. “Il nostro obiettivo” ha concluso il legale nell’intervista a El Watan “è difendere l’onore di Khelif”.
I messaggi incriminati
“Le Olimpiadi di Parigi saranno per sempre offuscate dalla brutale ingiustizia fatta a Carini. A una giovane pugile è stato appena portato via tutto ciò per cui aveva lavorato e si sera allenata perché è stato permesso a un maschio di salire sul ring contro di lei”. Questo quanto scritto su X dalla Rowling. In un secondo tweet, la scrittrice aveva poi aggiunto: “Potrebbe qualche immagine rappresentare meglio il movimento per i diritti dei nostri nuovi uomini?”. Per poi concludere: ” Il sorriso compiaciuto di un uomo che sa di essere protetto da un sistema sportivo misogino, che gode della sofferenza di una donna che ha appena colpito alla testa e i cui sogni ha appena infranto”.
Elon Musk, dal canto suo, ha pubblicato un messaggio sullo stesso tema, trovandosi in accordo con la nuotatrice Riley Gaines, che dal suo profilo ha scritto: “Gli uomini non appartengono agli sport per le donne. #StandWithAngelaCarini“. Il proprietario di Tesla, ha anche condiviso un altro post. Quello di John Lefevre (noto uomo d’affari ndr) :”Kamala Harris supporta questo. Votate di conseguenza. Trovandosi d’accordo con lui, Musk ha aggiunto: “Vero, oppure che lo neghi”.
Invece Donald Trump, ha deriso la pugile algerina durante un comizio in Montana all’indomani dell’oro. Trump ha erroneamente affermato che Khelif, fosse transgender. Ma non solo, il candidato alla Casa Bianca ha anche detto: “Vorrei congratularmi con la giovane donna che si è trasformata da uomo a pugile. Avete visto che ha vinto. Ha vinto la medaglia d’oro!”
Il commento di Imane Khelif
La pugile intersex ha commentato gli attacchi e il bullismo ricevuto: “Questi attacchi danno un sapore particolare al mio successo. Sono diventata una donna forte con poteri speciali. E dal ring ho mandato un messaggio a coloro che erano contro di me. Ora il mio messaggio al mondo è rispettare il messaggio olimpico. Contro di me c’è stato molto bullismo, e questo è contro i precetti olimpici. Spero almeno che dopo questa vittoria non ci saranno più attacchi simili in futuro”.
L’atleta ha rincarato la dose in un’intervista rilasciata a una televisione estera dichiarando: “Questo odio mi ha colpito. Non vi sto mentendo, mi ha colpito molto. Mi ha fatto molto male. Non posso descrivere la paura che ho avuto, ma grazie a Dio sono riuscita a superarla. Grazie a Dio, tutte le persone in Algeria e nel mondo arabo hanno conosciuto Imane Khelif con la sua femminilità, il suo coraggio, la sua volontà”.