Regista di successo attraversa una crisi creativa inaspettata. Leo Bernardi ha sessantatré anni e una carriera dal futuro dietro le spalle che lo condannano all’incertezza. Dopo aver metabolizzato anni di lavoro, l’uomo ha perso l’interesse per un mestiere. In concorso a Venezia con il suo ultimo titolo, che non riesce a montare, quest’artista prova a ritrovare la strada. L’amore per una contadina e la sua affidabilità sembrano essere gli unici stimoli morali verso il proseguimento del cammino artistico. Il ritorno di Casanova è un film del 2023 diretto da Gabriele Salvatores e interpretato da Tony Servillo.
Una storia delicata che il regista di Mediterraneo propone con passo lieve affrontando temi diversi. Ne Il ritorno di Casanova coesistono due film , uno è quello che racconta la vita del celebre intellettuale veneziano attraverso il progetto che Leo non riesce a terminare. Incrociato alle gesta tardive del marchese ci sono quelle di un regista disilluso dal mondo che vive di passioni sopite rincorrendo una felicità mai arrivata pienamente. Salvatores dipinge un quadro del tempo che passa ma anche della modernità dei social arrivando a riflettere sul cinema odierno.
Un film contenitore che non sempre riesce a portare a termine gli spunti proposti ma mantiene un approccio interessante alla vita. Tra dubbi e amori tardivi Il ritorno parla soprattutto di una resa onorevole e del trovare la gioia nella normalità. Sia il regista che Casanova non riescono a patti col tempo che li vede autorità passate. Il viale del tramonto è difficile da accettare e i due protagonisti rimangono preda di una depressione morale.
Bloccati in un girone difficile dovranno entrambi provare a negoziare la resa onorevole al passare dei giorni cercando altre vie per la loro espressione. Un cinema eclettico che propone passato e presente senza approfondire ne scimmiottare. Da Fellini a Tati passando per Allen e Kubrick, tutto racchiuso in una doppia narrazione che intrattiene pur sapendo già visto.