Il predicatore islamista radicale britannico Anjem Choudary è stato arrestato all’alba del 17 luglio nella sua abitazione di east London e accusato di terrorismo; poche ore dopo un altro individuo, un cittadino canadese di 28 anni, veniva arrestato all’aeroporto londinese di Heathrow dove era appena arrivato a bordo di un volo proveniente dal Canada.
Entrambi sono sospettati di appartenere all’organizzazione terroristica Isis, in violazione della sezione 11 del Terrorism Act 2000 e sono in stato di fermo ai sensi della sezione 41 del medesimo.
Fonti della polizia londinese hanno inoltre reso noto che le unità antiterrorismo hanno effettuato perquisizioni in tre abitazioni sempre nella zona di east London.
Anjem Choudary, 56 anni, avvocato, è stato il fondatore del gruppo islamista radicale Al-Muhajiroun, bandito dal Regno Unito nel 2005 dopo gli attacchi dell’11 settembre 2001 e del 7 luglio 2005. Il predicatore a suo tempo descrisse i terroristi che realizzarono l’11 settembre come “magnifici martiri”.
Choudary era già finito dietro le sbarre nel 2016, con una condanna a 5 anni e 6 mesi, accusato di sostegno all’Isis, ma nell’ottobre del 2018 veniva rilasciato e sottoposto a sei mesi di libertà condizionata per poi tornare alla piena libertà nel maggio del 2019.
Come spiegato da Noor Dahri, direttore del think tank britannico Islamic Theology of Counter Terrorism:
“Il problema con Anjem Choudary è che le restrizioni nei suoi confronti sono terminate, è tornato libero ed ha ripreso la sua solita attività estremista. Questo è il motivo per il quale è stato nuovamente arrestato per terrorismo assieme a un secondo soggetto canadese, lo stesso giorno ma all’aeroporto di Heathrow. Non ci sono dubbi sul fatto che Choudary abbia legami diretti con quest’ultimo personaggio.
E ancora:
“Choudary era già stato arrestato per terrorismo, ma la condanna ricevuta era apparsa da subito come molto mite per il tipo di reato ed era anche stato rilasciato prima di fine pena, mentre i suoi seguaci sono ancora in carcere a scontare pene di 10-14 anni”.
Gli arresti sono avvenuti a pochissimi giorni da un’allerta lanciata dal governo britannico su imminenti possibili attacchi da parte dell’Isis e di Al-Qaeda. Il mese scorso infatti, le truppe irachene avevano sventato un piano organizzato da membri dell’Isis nel Paese mediorientale per colpire ad un raduno pubblico in Gran Bretagna. Secondo fonti dell’anti-terrorismo iracheno, la cellula era in contatto con alcuni individui, cittadini britannici, pronti a passare all’azione.
Tutto ciò mentre presso la Birmingham Crown Court è in corso il processo a due fratelli, Muhammad Abdul Haleem Heyder Khan (21) e Muhammad Hamzah Heyder Khan (18), cittadini britannici di origini pakistane, arrestati nel novembre dello scorso anno mentre erano in procinto di recarsi in Afghanistan per unirsi allo Stato Islamico di Khorasan (Isis).
Il ministro dell’Interno britannico, Suella Braverman, ha recentemente definito il terrorismo di matrice islamista come “la minaccia predominante” per la sicurezza del Regno, annunciando anche un aggiornamento in tale direzione del programma Contest, la strategia antiterrorismo britannica (Prevent, Pursue, Prepare, Protect).
Secondo fonti britanniche, sono circa 800 le indagini sul terrorismo attualmente in corso nel Regno Unito e 169 gli arresti effettuati lo scorso anno dalle unità antiterrorismo. Le autorità hanno inoltre sventato 39 attacchi in fase finale di pianificazione, gran parte dei quali ad opera di estremisti islamici e due negli ultimi sette mesi.
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