«Ci siamo cascati come dei polli…». L’amara riflessione di un importante senatore della maggioranza riassume con poche parole, ma in modo molto lucido, la situazione più comunicativa che politica del caso Sangiuliano-Boccia. Perché il polverone alzatosi attorno al Ministro della Cultura è così denso da coprire qualsiasi altra notizia. Ad esempio quella che in Europa la Meloni stia ottenendo incarichi e poltrone che poche volte in passato l’Italia era riuscita a portare a casa. Stiamo parlando dell’anticipazione del quotidiano tedesco Die Welt secondo cui l’attuale Ministro per il Pnrr, Raffaele Fitto, diventerà Vice Presidente Esecutivo con delega all’Economia e al Pnrr nella prossima commissione europea. Un risultato storico, verrebbe da dire, che porta a rileggere in altro modo l’analisi del voto contrario di Fratelli d’Italia alla conferma di Ursula Von der Leyen come Presidente della Commissione Europea. Lo ricordate? Il no della nostra premier aveva portato molti a parlare di «errore», di «Italia isolata…», di «Meloni senza forza e considerazione a Bruxelles…», di «Francia e Germania che ci avevano messi nel sacco…».
Se la nomina di Fitto, come pare, sarà confermata, beh, so dovrebbe ammettere che Giorgia Meloni ha confermato la bontà dei suoi buoni rapporti con VdL e soprattutto mostrato a tutti come si possa fare politica, contare in politica anche in Europa, mantenendo certi punti fermi («mai con la sinistra») e una coerenza che in politica è merce sempre più rara. Ottenere una vicepresidenza esecutiva a Bruxelles è davvero un grande colpo di cui purtroppo sui giornali e sulle tv non c’è traccia. Troppo gustosa, non solo per l’opposizione e i suoi canali di comunicazione, l’ennesima situazione scivolosa che coinvolge il Ministro Sangiuliano, ormai finito al centro del mirino della critica e dell’opposizione per le sue gaffes e non solo.
È per questo che in diversi nella maggioranza, hanno gradito poco l’esposizione televisiva pro-Sangiuliano della premier lunedì sera a Rete 4 in maniera così decisa, quasi sfidante verso accuse e accusatori; anche se c’è chi (il complottista non manca mai nei corridoi della politica) sostiene che tanta decisione della Meloni sia in realtà una scelta studiata per portare il suo Ministro alle dimissioni. La leader di Fratelli d’Italia, secondo questa teoria, nell’elencare le rassicurazioni del suo ministro in maniera testuale lo ha di fatto messo davanti a un burrone: se solo una di queste cose fosse smentita e quindi falsa il passo in avanti, con caduta nel vuoto, sarebbe la strada obbligata. Strada scontata, secondo alcuni, al punto che si starebbe già pensando a un possibile nuovo incarico, fuori dall’esecutivo, per Sangiuliano che di certo non vuole e non può permettersi si uscire da questo polverone come sconfitto su tutti i fronti. Anche perché, come chiude il senatore di inizio articolo…«l’importante è che questo polverone passi, in fretta…».
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