In Olanda si sta verificando un giro di vite sull’asilo e l’immigrazione a opera della coalizione governativa, che include il partito di estrema destra Partito per la Libertà (Pvv). Il nuovo piano, recentemente presentato, prevede severe restrizioni alle politiche di asilo e punta a modificare alcune delle leggi attualmente in vigore sull’accoglienza, citando una “crisi dell’asilo” da risolvere. Tra le proposte più dure vi sono un aumento delle restrizioni per il ricongiungimento familiare e l’abolizione di una “legge sulla distribuzione”, che finora obbligava i Comuni a destinare spazi per i richiedenti asilo. Il governo olandese ha inoltre intenzione di comunicare “quanto prima” a Bruxelles il desiderio di ottenere una deroga alle normative europee in tema di asilo e immigrazione.
Il leader del Pvv, Geert Wilders, che ha rinunciato a diventare Primo Ministro nonostante la vittoria elettorale dell’anno scorso, ha promesso a marzo la politica sull’asilo “più severa” nella storia olandese. Questi piani sono il risultato di intense trattative all’interno della coalizione formata dal Pvv, dal partito pro-agricoltori Bbb, dal partito liberale Vvd e dal nuovo partito anti-corruzione Nsc.
In aggiunta, il governo guidato da Dick Schoof ha dichiarato l’intenzione di offrire “prospettive” agli imprenditori, in particolare a contadini e pescatori, che si erano opposti alle misure del precedente governo riguardanti le emissioni di azoto. Il piano prevede inoltre di aumentare l’estrazione di gas nel Mare del Nord e la costruzione di due nuove centrali nucleari.
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