Il missile nel cortile dell’Ahli Hospital, una ragionevole ipotesi

Innumerevoli filmati ed immagini attuali e degli anni passati ci hanno mostrato come una discreta percentuale dei missili sparati dai gruppi palestinesi a Gaza falliscono l’obiettivo e ricadono sulla città stessa (si ipotizza un 20% circa del totale). Per questo l’ipotesi di una strage autoperpetrata da Hamas sul proprio territorio è stata subito presa in considerazione da molte fonti indipendenti.Sono quattro le telecamere che hanno filmato gli avvenimenti precedenti e l’esplosione nel cortile dell’Ahli Hospital. Due sono poste a nord della Striscia di Gaza, una nel cuore di Gaza ed una immediatamente in prossimità dell’ospedale (è la camera del telefono portatile che ha inquadrato l’esplosione da un balcone nei pressi dell’Ahli Hospital). La recente sincronizzazione dei quattro filmati ci dà qualche informazione in più sulla dinamica degli avvenimenti e porta ad ipotizzare che la strage all’ospedale sia stata compiuta de un missile di Hamas andato fuori controllo.

Descriviamo tale dinamica con l’aiuto dei filmati pubblicati dal Wall Street Journal. La prima immagine ci mostra uno sbarramento missilistico lanciato da Gaza ovest; l’analisi dei filmati fa ritenere che questi missili siano a corta gittata (25/50 km). In un primo tempo si era pensato che fosse uno di questi missili ad aver avuto un problema in volo ed a ricadere – in tutto o in parte – sull’Ahli Hospital.

Invece pare no. Osserviamo la seconda immagine. Il missile che certamente i filmati indicano come quello che sembra spezzarsi in volo è stato lanciato alcuni secondi dopo il lancio di missili a corta gittata di cui parlavamo, che è avvenuto da un settore all’estrema destra di chi guarda l’immagine precedente. Il missile in questione parte invece dal centro dell’immagine e, a detta di chi ha analizzato il filmato, è di dimensioni superiori ai missili lanciati in precedenza che, appunto, vedevamo a destra nell’immagine. Questo fa supporre che si tratti di un missile a lungo raggio, dunque con una maggiore quantità di propellente. La sincronizzazione dei filmati ripresi in contemporanea da tre delle quattro telecamere ci dicono che la traiettoria iniziale del missile è in direzione nord-est, il missile dovrebbe superare il cielo sopra Gaza ed abbattersi in territorio israeliano.

…ma, durante il tragitto il missile cambia traiettoria e la sua parabola ora e verso ovest, cioè verso il centro abitato di Gaza.

… un cambio di traiettoria di questo tipo è normalmente legato ad un malfunzionamento della propulsione, infatti tutte e tre le telecamere che inquadrano il lancio ci mostrano dopo pochi secondi quella che sembra una piccola esplosione del razzo mentre è in volo.

Dopo una manciata di secondi i filmati mostrano due esplosioni al suolo su Gaza. Una più piccola (da immaginarsi sul fondo dello scenario mostrato in questa immagine) ed una più grande, quella che qui vediamo sull’Ahli Hospital.

 

Tutti i filmati e le immagini degli effetti dello strike nel cortile dell’Ahli Hospital ci mostrano quella che sembra essere, in gergo specialistico, “un’esplosione superficiale”, come se a detonare non sia stato dell’esplosivo ad alto potenziale (mancano danni importanti alle strutture, manca il cratere all’impatto, mancano segni di frammentazione aerea) ma una quantità di propellente incendiato: i serbatoi delle auto bruciate nel cortile possono avere alimentato l’incendio, e chissà se – vista la penuria di carburante a Gaza – alcune di quelle auto non fossero anche stipate con taniche suppletive di benzina.

C’è poi anche un camioncino arancione tra i veicoli andati a fuoco, che poteva essere vuoto oppure che poteva avere in carico del materiale facilmente infiammabile. Che cosa può aver provocato un incendio di questo tipo? Un razzo danneggiato e fuori traiettoria, caduto al suolo con ancora molto propellente da consumare è un’ipotesi che si può ragionevolmente prendere in considerazione.

Certo, se avessimo un frammento dell’ordigno caduto sull’ospedale tutto sarebbe più facilmente indagabile. Proprio oggi Hamas ha risposto a chi gli domandava come non si fossero ritrovati pezzi dell’arma che ha colpito l’Ahli Hospital. Pare che Hamas abbia risposto che non ce n’è perché quell’ordigno si “è sciolto come sale nell’acqua”. Se confermata, questa risposta – alla luce di ciò che sempre si nota dopo un’esplosione – non è assolutamente credibile. Per usare un eufemismo.

@riproduzione riservata