Terminata la seconda guerra mondiale tre soldati Usa fanno rientro a casa. Arrivati a destinazione i reduci, si rendono conto quanto ad aspettarli ci sia un universo totalmente cambiato. Al Homer e Fred sono costretti ad affrontare problemi più silenti del conflitto ma estremamente provanti . Homer è rimasto senza mani , Al ha problemi ad accettare qualsiasi cambiamento e Fred trova la moglie intenta a cacciare una dote inesistente. Tre storie semplici che fanno da contorno a una situazione comune a molti giovani. Tra alcolismo e dignità le vite di tre uomini saranno messe a dura prova da una società in evoluzione, dove tornare appare missione disarmante.
I migliori anni della nostra vita è un film del 1946 diretto da William Wyler. Il regista mette insieme un lavoro corale seguendo le quotidianità di tre individui. Il reinserimento alla vita civile causerà drammi psicologici difficili da gestire . Reduci provati dal combattimento che, arrivati a casa, non riescono a trovare quella pace che meriterebbero anche a causa di persone a loro vicine. Il film è tra i primi a trattare i danni del secondo conflitto mondiale arrivando a mostrarne la vera essenza. Con grande onestà Wyler confeziona una vicenda dura su tre anime dalle forze residue ma dalla dignità inattaccabile.
La sceneggiatura ha il coraggio di lasciare le imperfezioni al loro posto al fine di tratteggiare perfettamente ogni momento. I migliori … riesce a intrattenere e commuovere senza sentimentalismi e senza mitizzazioni dell’America ma mostrandone il lato reale.. Attraverso una regia attenta Wyler segue le gesta in stile tragedia , arrivando alla redenzione e alla positività nel disincanto. Un titolo del passato che ha aperto le coscienze collettive proponendo il cinema Usa come mezzo non solo ludico ma di pensiero .