Andrea Villa, noto per i suoi manifesti satirici che spuntano misteriosamente sui muri della città, è ormai una figura di culto nella scena artistica torinese. Spesso definito il “Banksy torinese”, Villa utilizza l’arte urbana per sferzare critiche pungenti alla politica e alla società contemporanea. Questa volta, però, ha deciso di alzare il tiro puntando dritto su Donald Trump, fresco di rielezione alla presidenza degli Stati Uniti. E lo fa a modo suo, affiggendo clandestinamente un manifesto in corso Regina Margherita, con la silhouette inconfondibile del Tycoon accompagnata dalla scritta: “He is back”. Per chi ancora nutrisse dubbi, sì, Trump è tornato, e a ricordarcelo ci ha pensato proprio Villa, con il suo inconfondibile tocco di ironia.
Nel mondo dell’animazione, basta una silhouette per identificare i grandi personaggi: le orecchie tonde di Mickey Mouse, la chioma di Marge Simpson… e, a quanto pare, il ciuffo e il profilo di Trump. “Il suo profilo è iconico quanto le orecchie di Topolino”, spiega Villa. Un paragone che, diciamocelo, ha un che di surreale ma tremendamente calzante nell’era della post-ideologia, dove la politica è ormai un cartone animato e i leader mondiali si sfidano a colpi di post virali.
Villa, con il suo solito stile tagliente, ci mette di fronte a una verità scomoda: non importa più cosa rappresenti un politico o da che parte stia. L’importante è che sappia vendersi bene e promettere ricchezza e sicurezza a chi è pronto a crederci. “Promettere ciò che non si può garantire è ormai una prassi consolidata. E chi lo fa meglio, vince”, sottolinea Villa, che nel suo manifesto riduce Trump all’essenza: una silhouette che tutti riconoscono. In fondo, non serve altro per diventare icone del nostro tempo.
Non è la prima volta che Andrea Villa prende di mira personaggi celebri, da Matteo Salvini a Chiara Ferragni, passando per Vladimir Putin e Joe Biden. Con Trump, però, l’artista alza l’asticella del sarcasmo. È come se ci dicesse: non importa se sei il Presidente degli Stati Uniti o un influencer da milioni di follower su Instagram, alla fine, siete tutti icone di un mondo che vive di immagini e slogan.
Torino, capitale della satira urbana? Non sembrerebbe un caso che questo nuovo manifesto sia apparso proprio a Torino, città che dal 15 novembre ospita la mostra “Banksy&Friends: storie di artisti ribelli” presso la Promotrice delle Belle Arti. Chissà se Villa, con il suo tocco satirico, non stia già cercando di guadagnarsi un posto accanto al misterioso maestro di britannico. In fondo, nel mondo dell’arte urbana, essere riconoscibili è tutto. Ma attenzione: non siate troppo sicuri che il profilo nero sia proprio quello di Trump. Potrebbe essere il nuovo cattivo di un cartone animato… o magari il prossimo volto di una pubblicità di cereali.