Il 10 maggio arriva al Teatro Vascello di Roma Glory wall di Leonardo Manzan e Rocco Placidi. Lo spettacolo è molto atteso in quanto è stato giudicato il “Miglior spettacolo de La Biennale Teatro 2020”. Prodotto dal Centro di Produzione Teatrale La Fabbrica dell’Attore -Teatro Vascello, Elledieffe resterà in scena fino al 15 maggio.
GLORY WALL riflessioni sulla censura.
Il 10 maggio prossimo arriva sul palcoscenico del Teatro Vascello, Glory wall, uno spettacolo che al suo apparire ha riscosso un buon successo di pubblico e di critica. Costruito su un testo Leonardo Manzan e Rocco Placidi ha avuto l’importante riconoscimento come “Miglior spettacolo de La Biennale Teatro 2020”.
Il testo approntato dagli autori propone una tematica molto attuale in questi ultimi tempi, la censura e i suoi rapporti con il potere. Scenicamente è realizzato con un muro di 12 metri che separa completamente il palco dalla platea. È una angosciosa pagina bianca all’interno della quale è contenuto un vero e proprio affresco che racchiude suoni e coreografie oniriche come paradossi e visioni poetiche.
Leonardo Manzan ne ha curato la regia con la parte visiva completata dalle scenografie Giuseppe Stellato e le luci di Paride Donatelli. Il progetto sonoro è di Filippo Lippi mentre la parte recitata è affidata agli attori Paola Giannini, Giulia Mancini, Alessandro Bay Rossi ai quali si aggiungono gli stessi autori Leonardo Manzan e Rocco Placidi.
Glory Wall. Il pensiero del regista.
Glory wall è nato a seguito della scelta di Antonio Latella per la Biennale Teatro di Venezia n. 48, di sviluppare il tema della censura. Leonardo Manzan ha accettato questa sfida costruendo uno spettacolo che si sviluppa. come lui stesso ha dichiarato “… in una forma immaginifica, ironica e provocatoria, con un’estetica che mischia il contemporaneo figurativo, il pop e il fumetto…” aggiungendo poi – “il processo di riconoscimento della censura che è in noi, della censura che è costitutiva del teatro di oggi, questo mondo che crede di essere importante perché si autocertifica tale, questo piccolo mondo che, a parole, è tutto per il dialogo, ma un dialogo impossibile tra chi non ha niente da dirsi che non sappia già.” In definitiva – conclude Manzan – “Uno spettacolo che non si accontenta di riconoscere lo status quo, uno spettacolo che è scomodo in senso letterale: vuole farci stare scomodi tutti, noi sul palco e voi in platea. Uno spettacolo che mette in discussione tutto. “
Teatro Vascello
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