Il movimento per avvolgere l’abitato di Khan Younis continua. Dopo avere preso possesso dell’area a sud della città, passando attraverso il cimitero, ora le colonne dei soldati israeliani hanno iniziato a risalire verso nord, dal lato del mare (lato ovest), lungo i margini dell’abitato, ed hanno così creato una sacca che avvolge i quartieri ancora in mano ad Hamas. Hamas è appunto arroccata nell’area ovest della città, dove sorgono gli ospedali: l’Ospedale Nasser, la Clinica Khan, l’Ospedale Mubarak ed il Centro Palestinese della Mezza Luna Rossa. Gli abitanti di Khan Younis ovest hanno iniziato a lasciare in massa l’abitato e cercano di dirigersi verso sud. Le immagini mostrano una fiumana di persone che procedono per lo più a piedi verso Rafah ed il sud della Striscia. Fonti palestinesi parlano di postazioni israeliane che filtrano i profughi che stanno andando verso sud, non sarebbe strano il fatto che gli israeliani vogliano controllare che alcuni miliziani, od anche alcuni capi di Hamas e della Jihad Islamica, non cerchino di sfuggire alla morsa che si sta stringendo su Khan Younis mischiandosi alla folla di civili in fuga.
Nessuna novità per quanto riguarda le zone residenziali poste nel centro della Striscia. Non risulta che le truppe di Israele siano ancora entrate negli abitati di Nuseirat, di Al Bureij e di Maghazi. Subito a nord di Khan Younis l’abitato di Jarara continua ad essere completamente circondato ma non vi si segnala l’entrata delle truppe con la Stella di Davide.
Pare evidente che tutto lo sforzo dell’Esercito Israeliano sia concentrato ora su Khan Younis. L’avanzata qui è molto più lenta di quelle avvenute a Gaza città; è probabile che a Khan Younis si stia giocando una battaglia decisiva per le sorti della Guerra di Gaza; forse Hamas, dopo Khan Younis, non ha più molti posti in cui ritirarsi ancora, forse e qui che si trovano molti ostaggi ed alcuni suoi dirigenti; forse a Khan Younis Hamas ha deciso di combattere fino all’ultima risorsa.
Sul fronte al confine del Libano i combattimenti di artiglieria si stanno intensificando; mentre scriviamo le sirene antiaeree suonano in tutto il nord di Israele. Continuano a giungere voci, non facilmente controllabili, di trasferimenti di missili alle milizie filo-iraniane (“Asse della Resistenza”) nell’est siriano, che due giorni fa hanno nuovamente colpito la base americana Conoco, presso Deir ez-Zor.
Gli Houti oggi (“ieri” per chi legge) hanno colpito una petroliera di proprietà inglese, la “Marlin Luanda”, mentre attraversava gli Stretti di Bab el-Mandeb trasportando nafta russa dalla Grecia a Singapore. Un missile Houti ha colpito la stiva numero 5 e attualmente c’è un incendio a bordo. Una nave da guerra indiana si sta dirigendo nel Golfo di Aden a tutta velocità per venire in aiuto. Girano diverse immagini della nave incendiata ma di nessuna è verificabile l’autenticità.
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