Come previsto, il Rassemblement National ha riportato una larga vittoria ( 33%) al primo turno delle elezioni parlamentari anticipate francesi, convocate dal presidente Emmanuel Macron dopo la sconfitta elettorale del 9 giugno scorso alle europee. La partecipazione è stata molto alta e potrebbe raggiungere un record storico. Alle 17 era del 59,39%, venti punti in più rispetto alla stessa ora delle legislative del 2022. Emmnauel Macron (20%) e la sinistra (28%)
Se Bardella entrerà a Palazzo Matignon, sarà la prima volta che la Francia avrà un governo di estrema destra. Tuttavia, il presidente Macron ha dichiarato che nominerà un primo ministro RN solo se il partito otterrà la maggioranza assoluta. Subito dopo la chiusura dei seggi, il presidente ha fatto appello alla creazione di una “ampia unione chiaramente democratica e repubblicana” per bloccare l’estrema destra al secondo turno, fissato per domenica prossima, 7 luglio. Jean-Luc Mélenchon, leader di “La France Insoumise”, principale partito del Nuovo Fronte Popolare, ha assicurato stasera che tutti i candidati del Fronte si ritireranno in caso di “triangolari” al ballottaggio di domenica prossima, se saranno al terzo posto.
“La nostra consegna è chiara. Neppure un voto, neppure un seggio in più per il Rassemblement National”. Anche Raphael Glucksmann, leader di “Place publique”, un altro partito del NFP, annuncia il ritiro dei suoi terzi classificati. La destra dei Republicains, invece, non farà appelli a votare contro l’estrema destra al secondo turno. “Il pericolo che minaccia il nostro paese è l’estrema sinistra”, ha detto uno dei leader di LR, l’eurodeputato François-Xavier Bellamy. E per Eric Ciotti, presidente dei Republicains, che nei giorni scorsi aveva spaccato il partito annunciando il sostegno al candidato di RN, “la vittoria per portare Bardella a Matignon è ormai in vista”.
Dal canto suo, Marine Le Pen ha detto che “la democrazia ha parlato. I francesi hanno testimoniato la loro volontà di voltare pagina dopo 7 anni di potere sprezzante e corrosivo” di Macron. Il voto è “un segnale di fiducia che ci onora e ci impone dei doveri”, ma ora ci vuole la maggioranza assoluta per imporre la scelta di Bardella come primo ministro.
Il ventottenne delfino di Marine Le Pen si vede già prossimo premier: “sarò il primo ministro di tutti”, ha sottolineato nel suo primo discorso a urne chiuse. Secondo lui il voto di domenica sarà tra i più “determinanti di tutta la storia della Quinta Repubblica”.
@riproduzione riservata