Nella sua lunga carriera – è nato a Borgonovo Val Tidone (Piacenza) il 31 dicembre 1929 – Alberoni è stato professore di sociologia alla Cattolica di Milano dal 1964, rettore dell’Università di Trento negli anni caldi della contestazione studentesca tra il 1968 e l’ 70, e poi ancora professore all’Università di Catania e alla Statale di Milano. Nei suoi studi aveva toccato i fenomeni del divismo in L’élite impotente (1963), dell’immigrazione in Contributo allo studio dell’integrazione sociale dell’immigrato (1960) e del consumismo in Consumo e società (1964).
Nel 1997 è tra i fondatori dello Iulm di Milano e primo rettore fino al 2001. Ma anche direttore della Rai (2002-05) e presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma (2002-12), dimostrando una rara capacità tradurre l’analisi sociologica in un linguaggio comprensibile a tutti. È infatti nota anche la sua attività di opinionista: per quasi trent’anni, ogni lunedì, dal 1982 al 2011, ha tenuto la rubrica “Pubblico & Privato” in prima pagina sul Corriere della Sera, mantenendo un dialogo serrato con i lettori , poi raccolto in volume dal Rizzoli. Era diventato una star della cultura nel 1979, e nello stesso anno viene pubblicato “Innamoramento e amore” , che divenne un best seller, tradotto in oltre 20 lingue e che vendette più di due milioni di copie.
Con questo libro la sociologia è uscita dai confini dell’Università ed è scesa in piazza, è diventata improvvisamente una questione di vita quotidiana, uno strumento flessibile per comprendere l’agire umano. Ma anche argomento di animata discussione: in quegli anni si era acceso un dibattito tra i sostenitori dell’innamoramento e quelli dell’amore.
Nel 2019 Alberoni è stato candidato alle elezioni Europee con Fratelli d’Italia (FdI) ma non venne eletto. Motivò la scelta di campo dicendo che FdI fosse un partito con «un leader giovane e donna». Oggi, quel leader, Meloni, ha dichiarato: “Sono profondamente rattristata per la scomparsa di Francesco Alberoni, scrittore e figura fondamentale per le scienze sociali in Italia. La sua curiosità e la sua infinita dedizione mancherà a me e a tutta l’Italia. In questo momento di dolore mi stringo fortemente ai suoi cari. Grazie professore!”.
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