Nel giorno in cui Forza Italia supera la Lega diventando il secondo partito del centrodestra con un distacco inferiore all’1%, Matteo Salvini critica Umberto Bossi per aver dichiarato pubblicamente che non avrebbe votato per il partito da lui fondato 40 anni fa. In una conferenza stampa convocata dopo le elezioni, nella sede federale di via Bellerio, il leader leghista attacca duramente il senatore, accusato di aver votato per l’ex membro della Lega Marco Reguzzoni, candidato indipendente nelle liste di FI, che poi non è stato eletto.
Salvini si dice comunque soddisfatto dei risultati delle elezioni europee, affermando di aver sperato in un aumento dei voti rispetto alle elezioni politiche di due anni prima, obiettivo che è stato raggiunto. Nonostante un calo di circa 400mila voti assoluti, la Lega è cresciuta dal 8,9% al 9,05%, con Salvini che evidenzia il “record” di preferenze ottenuto da Roberto Vannacci, soprattutto al Nord. Rispondendo alle perplessità riguardo ai voti dei dirigenti del partito, Salvini afferma di essere sicuro che Zaia e Giorgetti abbiano votato Lega, criticando chi ha dichiarato di aver votato per un altro partito.
Il leader leghista si lamenta del fatto che, mentre è abituato a confrontarsi con avversari esterni, è complicato dover fare i conti con chi all’interno del partito va controcorrente, attaccando Bossi per questo comportamento. Nonostante ciò, sembra difficile un’espulsione di Bossi dato che non possiede la tessera della Lega Salvini premier, ma solo della Lega Nord, ormai considerata una “scatola vuota”. Salvini torna poi a chiedere l’unità del centrodestra anche in Europa, sebbene con meno convinzione, dato che le condizioni e i numeri per un accordo tra diversi partiti sembrano essere in salita dopo le elezioni.
Salvini anticipa un incontro a Bruxelles con Marine Le Pen e gli altri alleati di Identità e Democrazia, che si oppongono a un’eventuale alleanza con Ppe, Pse e Renew. Sul fronte interno, assicura che i risultati delle elezioni rafforzano l’azione del governo, elogiando i suoi alleati Giorgia Meloni e Antonio Tajani e smentendo voci riguardo a un possibile rimpasto di governo. Conclude affermando che la scelta nazionale è una scelta di futuro e confermando la sua intenzione di candidarsi al congresso federale del partito entro l’autunno.