Firenze ex isola felice che rischia di perdere la sua anima nell’insicurezza

Firenze indubbiamente è una città che amo follemente sennò non Le dedicherei tutti questi pezzi e non posso vederla in questo stato. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, e che da un punto di vista culturale, per una città come la nostra rappresenta un punto di crisi del non ritorno è la recente aggressione a scopo di furto/rapina da parte di una giovane tossica comunitaria, che si prostituisce per disperazione, del signore di 91 anni ridotto in fin di vita in via Finiguerra, zona via Palazzuolo, nell’androne del palazzo. Il 91enne tra l’altro è persona amatissima in tutto il quartiere in quanto da sempre volontario per gli altri. La zona in cui è avvenuto il fatto, insieme ad altre, rappresenta uno degli epicentri della crisi fiorentina e ne anticipa gli effetti.

Siamo in un quartiere a cavallo tra le cascine e la stazione. Con il comando provinciale dei carabinieri a un isolato di distanza e la Direzione Investigativa Antimafia poco più distante. Tra i primi a cambiare tessuto sociale con aumento degli affitti dei fondi e dismissioni dell’uso abitativo degli appartamenti, ossia oggi abbiamo un mix di mini market e b&b al posto di negozi, artigiani e residenti. Crocevia del consumo di droga e degli sbandati. Ebbene purtroppo non vedo soluzioni a breve e nemmeno nel lungo periodo. In questa zona siamo a un passo dalla irreversibilità. Forse nella sicurezza, con una cura ferrea, si può fare qualcosa accettando il piano della Fondazione Caponnetto, ma invertire la tendenza sul degrado sociale e speculativo in corso da circa 15 anni la vedo dura. La situazione esistente in questa zona è uguale con delle sfumature a quella delle altre. Per questo Firenze rischia, rischia l’irreversibilità della situazione. Ci sono tutti i presupposti. Il controllo del territorio appare sempre più difficile nonostante l’impegno delle forze dell’ordine. La speculazione immobiliare prosegue a go-go.

E i fiorentini come vivono la situazione? In generale con una certa preoccupazione ma in alcuni casi e in determinate zone si preferisce avere un atteggiamento di automertà perché non si vuole riconoscere la gravità della situazione è si teme la svalutazione del prezzo delle proprie case. Già sento dire a giro che a Firenze chi parla di sicurezza esagera. A costoro mi sento di dire che oramai sono abituato alle sottovalutazioni e che a furia di sottovalutare si muore. La verità è crudele ma Firenze se non cambia la situazione entro due anni entrerà in una crisi irrimediabile. La speranza è l’ultima a morire ma non mi faccio illusioni, ne sto vedendo troppe di situazioni incancrenite e dopo l’episodio che ha riguardato il 91enne di via Finiguerra vi sono stati 15 accadimenti criminali in 72 ore e ciò mi preoccupa alquanto. Firenze svegliati o morirai.

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