Un analista criminale che ama la propria città è purtroppo destinato a soffrire.
A soffrire come chiunque anticipi una situazione in mezzo alla iniziale sottovalutazione generale destinata poi a trasformarsi in preoccupazione generale, quando però è troppo tardi.
La lista degli episodi avvenuta questa estate è molto ampia e varia dalle aggressioni, agli accoltellamenti, alle spaccate, ai furti e alle rapine.
Per risolvere la situazione è necessario cambiare approccio alla questione sicurezza. Oggi Firenze non è più tranquilla e la classifica odierna del sole 24 ore in cui è terza ne è una ulteriore conferma, ma leggere che abbiamo 136 rapine ogni 100000 abitanti, e qui siamo al primo posto, mi getta nello sconforto.
Lo dico da tempo e sarò sicuramente ripetitivo ma per cambiare bisogna avere l’attitudine del combattere il crimine il giorno prima, mentre s’interviene sempre il giorno dopo a tappare i buchi. E per far questo è necessario approcciarsi alla sicurezza tenendo conto della sua complessità, cosa che oggi non avviene. O si cambia in modo repentino o Firenze morirà di criminalità.
@riproduzione riservata