Ferito militare in stazione Centrale. Yemenita urla “Allah Akbar”.

Un militare in servizio per "Strade Sicure" è stato ferito con un tagliacarte in stazione Centrale a Milano da uno yemenita

militare stazione centrale

Uno yemenita, il 17 settembre, alle ore 11, nel piazzale della stazione Centrale a Milano, ha impugnato un tagliacarte e ha ferito un militare al collo con due colpi. Il caporale scelto dell’esercito ferito si chiama Matteo Troia, ha 34 anni ed è di Busto Arsizio (VA). L’aggressore, arrestato dai carabinieri del terzo reggimento Lombardia, si chiama Mahamad Fathe è di nazionalità yemenita. Mentre è stato arrestato ha urlato “Allah Akbar“. Matteo Troia è stato immediatamente soccorso e medicato dai medici nel piazzale della stazione Centrale. Successivamente è stato trasferito in codice verde all’ospedale Fatebenefratelli.

L’aggressione potrebbe essere di matrice terroristica

Il Nucleo informativo dei Carabinieri sta verificando se l’aggressione ai danni di Matteo Troia, il militare ferito in stazione Centrale  al grido di Allah Akbar è di matrice terroristica. Il pool antiterrorismo di Milano, guidato dal pubblico ministero Alberto Nobili sta facendo gli opportuni accertamenti. Mahamad Fathe è stato arrestato dai carabinieri su disposizione del pm, dott. Luca Gaglio, per lesione e violenza a pubblico ufficiale.

Il militare ferito in stazione Centrale, appartiene al Quinto raggruppamento alpini ed era in servizio nel piazzale della stazione Centrale per l’operazione “Strade Sicure”. Al momento dell’aggressione stava salendo sulla camionetta. Il militare ferito con due fendenti, uno alla gola e uno alla schiena, riporta danni fortunatamente superficiali.

Lo yemenita, la sera prima dell’aggressione al militare Matteo Troia, è stato denunciato perché girava nei pressi della stazione Centrale di Milano con una penna e cercava di colpire i passanti. A bloccare lo yemenita subito dopo l’aggressione al caporale dell’esercito è stato un uomo di 52 anni, di origine senegalese, con permesso di soggiorno permanente.

La richiesta di asilo politico

Mahamad Fathe è arrivato in Italia, partendo dalla Libia, nel 2017 ed è stato assegnato a un centro di Bergamo. L’uomo si è allontanato dalla struttura che lo ospitava prima che venisse concluso l’iter per la richiesta di asilo politico.