Soddisfazione del ministro della Giustizia Nordio: «Non può esservi nessuna impunità per chi commette crimini in Italia e cerca rifugio all’estero». L’imprenditore romano era stato condannato a sette anni di carcere per bancarotta.
L’estradizione dell’immobiliarista Danilo Coppola è stata completata con successo. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha espresso soddisfazione per il ritorno in Italia dell’imprenditore, avvenuto questa mattina con un volo partito da Abu Dhabi, dopo che le autorità giudiziarie e governative degli Emirati Arabi Uniti hanno dato il loro consenso.La decisione è stata presa dopo mesi di intense trattative giuridico-diplomatiche, che hanno seguito la visita del ministro Nordio ad Abu Dhabi lo scorso febbraio. Durante i colloqui con il ministro della Giustizia emiratino, Mohammed Al Nuaimi, Nordio aveva sottolineato l’importanza di diverse richieste di estradizione italiane ancora in sospeso, tra cui quella riguardante Danilo Coppola, l’imprenditore romano condannato nel 2022 a sette anni di carcere.
Coppola era stato arrestato a dicembre su mandato d’arresto internazionale emesso dalla procura di Milano, per scontare un residuo di pena di 6 anni, 5 mesi e 12 giorni, relativo alla condanna definitiva a 7 anni per il fallimento del Gruppo Immobiliare 2004 e delle società Mib Prima e Porta Vittoria. “Desidero esprimere la mia gratitudine al ministro Al Nuaimi”, ha dichiarato Nordio, “per la stretta collaborazione sviluppata nell’ambito del trattato bilaterale di estradizione. Nei prossimi giorni lo contatterò personalmente per ringraziarlo. Questo progresso nella cooperazione giudiziaria con gli Emirati Arabi Uniti dimostra che per noi non c’è spazio per l’impunità per chi commette crimini in Italia e cerca rifugio all’estero”.
I legali di Coppola, dicono che l’imprenditore sta male
Danilo Coppola “non sta bene”. Lo ha dichiarato l’avvocato Francesco Caroleo Grimaldi, che, insieme al collega Pietro Pomanti, difende l’imprenditore.
“Sono profondamente preoccupato per le condizioni di salute di Danilo Coppola, che da tempo soffre di gravi patologie cardiovascolari. Pertanto, io e l’avvocato Pomanti presenteremo al più presto una richiesta di sospensione della pena o, in alternativa, di detenzione domiciliare al Tribunale di sorveglianza”. Danilo Coppola è stato trasferito nel carcere di Viterbo per scontare il residuo della pena di sei anni, 5 mesi e 12 giorni, dopo la condanna definitiva a 7 anni per il fallimento del Gruppo Immobiliare 2004 e delle società Mib Prima e Porta Vittoria.
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