Ennesima aggressione con machete a Milano e ancora per mano delle pandillas

Ennesima aggressione con machete a Milano e ancora per mano delle pandillas, le gang latinoamericane che si muovono da decenni su Milano e Lombardia. Lunedì 14 luglio intorno alle 21:30, all’altezza del civico di via Costantino Baroni (zona Gratosoglio) veniva riportata una rissa tra due soggetti, poi identificati come cittadini salvadoregni di 24 e 43 anni. Nel dettaglio, il primo si è scagliato contro il secondo, armato con un machete dalla lama di 40cm.

Gli agenti delle volanti accorsi sul posto hanno trovato il 24enne con ancora in mano l’arma e sono riusciti a fermarlo nonostante l’assalitore abbia cercato di colpirli con la lama. Gli agenti hanno poi ricostruito che il giovane aveva sferrato diversi fendenti verso la testa del rivale, che era riuscito a “parare” i colpi alzando il braccio sinistro davanti al viso. Colpi dunque portati per uccidere. Dietro l’aggressione ci sarebbe ancora una volta uno scontro tra pandillas e purtroppo per l’ennesima volta emerge l’utilizzo del famigerato machete.

Il 19 aprile 2023 un’operazione della Polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Milano aveva portato all’arresto di nove appartenenti alla pandilla sudamericana “Latin Kings”, fazione “Chicago in seguito a una violentissima aggressione avvenuta il 5 marzo 2022 davanti al chiosco “el Asadito” in via Chiese, nei confronti dell’ex capo della MS13; in quell’occasione i Latin Kings avevano colpito il soggetto in questione con pugni, bottiglie e proprio a colpi di machete.

Il 9 luglio 2023 due 20enni ecuadoriani membri della pandilla Latin Kings aggredirono tre giovani peruviani, usando anche un machete, fuori da una discoteca di Sesto San Giovanni.

L’11 giugno 2015 presso la stazione milanese di Villapizzone il controllore di Trenord, Carlo Di Napoli, veniva aggredito a colpi di machete da tre membri della MS13 sprovvisti di biglietto, rischiando l’amputazione del braccio, mentre il suo collega veniva ricoverato in ospedale con un trauma cranico. Agli arresti finivano Jose Ernesto Rosa Martinez, Alexis Ernesto Garcias Rojas (entrambi salvadoregni) e Jahir Jackson Trivino Lopez “Peligro” (ecuadoregno), tutti membri della MS13.

Milano è dunque nuovamente teatro di faide tra pandillas, le gang latinoamericane che dai primi anni 2000 sono presenti e attive nel capoluogo lombardo, ma anche nel resto della regione.

Basti pensare che nel dicembre del 2017 i Carabinieri di Cantù arrestarono un pericoloso latitante della MS13 (Mara Salvatrucha), il cittadino salvadoregno Luis Alonso Rodriguez Hernandez, originario della zona di Zacatecoluca e ricercato dall’Interpol.  Il latitante era nascosto in un’abitazione di via Garibaldi a Bregnano, in provincia di Como e l’operazione era avvenuta in collaborazione con la United States Immigration and Customs Enforcement (ICE).

Milano è già stata indicata più volte dai media internazionali come “capitale europea delle pandillas”, in particolare di quelle salvadoregne come MS13 e Barrio 18, ma con forte presenza  anche dei Latin Kings (Chicago e New York), i Trinitario, i Comando ed altre ancora.

Il fatto di lunedì 14 luglio lascia intendere che il problema pandillas a Milano è tutt’altro che risolto e che il temporaneo periodo di silenzio che ha preceduto quest’aggressione non implica che il fenomeno sia superato. Al contrario, spesso le fasi di silenzio sono un preludio a violenti scontri tra gang, nonché a faide interne alle singole. Una caratteristica che non riguarda più soltanto le dinamiche di oltre-Oceano, ma anche Italia e Spagna.

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