L’Abruzzo conferma Marco Marsilio (centrodestra) come governatore della regione. Con 99 sezioni su 1634 ancora da scrutinare, il vantaggio di Marsilio al 53,42% è insuperabile. Il suo sfidante Luciano D’Amico (centrosinistra) si ferma al 46,58%. È la prima volta che l’Abruzzo riconferma un governatore in carica. Marsilio ha ottenuto la sua vittoria nella provincia dell’Aquila, dove ha ottenuto il 61,14%. I risultati nelle altre province sono stati più equilibrati: Marsilio ha ottenuto il 51,49% nella provincia di Pescara, il 51,26% nella provincia di Chieti e ha perso con il 49,67% nella provincia di Teramo. Il Partito Democratico e Forza Italia hanno ottenuto buoni risultati, mentre il Movimento 5 Stelle ha subito una forte diminuzione. Azione, che ha pagato la scissione con Italia Viva, ha ottenuto un risultato negativo. La vittoria del presidente di centrodestra Marco Marsilio (con il 94% delle sezioni scrutinate finora) vede Fratelli d’Italia come il primo partito in Abruzzo. L’affluenza si è fermata al 52,2%, in calo dello 0,91% rispetto alle precedenti elezioni regionali del 2019.
I festeggiamenti di Marsilio hanno avuto inizio con una folla di media, spiegando che “avevo anticipato che oggi l’unica a festeggiare sarebbe stata mia moglie”, facendo riferimento alla campagna elettorale di Alessandra Todde, e ha annunciato che “avevo anche detto che entro le due li avremmo mandati a dormire con 10 punti di distacco”. Marco Marsilio ha parlato durante la notte fuori dal suo comitato elettorale e ha annunciato la vittoria, sottolineando che la prima riconferma di un presidente uscente della Regione Abruzzo “è un privilegio per il quale rivolgo un profondo ringraziamento agli abruzzesi”. “Un altro muro è caduto”, ha rivendicato. “Il campo largo non era il futuro dell’Abruzzo e non lo sarà neanche quello del Paese”, ha sottolineato il rappresentante di Fratelli d’Italia. “Qualcuno ci ha sottovalutato e ancora a mezzanotte parlava di un testa a testa che non è mai esistito se non nei sogni di chi ha cercato di raccontare un altro Abruzzo, non quello che gli elettori hanno scelto”.
L’affluenza al voto è stata la più bassa di sempre, pari al 52,2%, registrata oggi in Abruzzo. Nel 2008 gli abruzzesi tornarono alle urne dopo la caduta della Giunta a causa di alcuni arresti legati all’inchiesta sulla sanità e, nonostante un clima di sfiducia verso la politica, si registrò il 52,98%. Nel 2014, invece, l’affluenza raggiunse il 61,57%, mentre tra il 1970 e il 1980 le percentuali erano superiori all’80%.