Il governo egiziano ha deciso di limitare l’uso del niqab (velo integrale) da parte delle ragazze nelle scuole durante il nuovo anno accademico, che quest’anno inizierà il 30 settembre. Reda Hegazy, Ministro dell’Istruzione, ha annunciato pubblicamente la decisione e descritto le nuove linee guida.
Secondo il ministro Hegazy, “le coperture per i capelli sono consentite, ma non devono coprire il volto dello studente. Inoltre, salvo approvazione da parte della Direzione dell’Istruzione, non sono ammessi modelli o illustrazioni che promuovano la copertura dei capelli”.
Il Ministro Hegazy ha poi sottolineato anche la responsabilità del tutore nella decisione dello studente: “È fondamentale che il tutore sia a conoscenza e acconsenta alla decisione della figlia di indossare una copertura per capelli, e questa scelta dovrebbe essere del tutto volontaria, libera da qualsiasi pressione o coercizione esterna”.
Questa nuova norma va interpretata come parte della guerra che il regime di El-Sisi sta conducendo contro i membri dei Fratelli Musulmani. È un’altra arma da usare contro i membri della fratellanza musulmana che, ovviamente, continueranno a insistere affinché le loro stesse donne indossino – se non il niqab – almeno l’hijab. E ora, di conseguenza, i loro figli possono essere espulsi da scuola.
Il Ministero è determinato a riportare indietro l’orologio in Egitto, agli anni ’50, quando il secolarismo era al suo apice, i niqab non si vedevano mai, e neanche gli hijab. Qui, la trascrizione di un discorso del presidente Gamal Abd el-Nasser che pronuncia davanti ad una platea numerosa. Nasser, che governò l’Egitto dal 1956 al 1970, racconta il suo incontro con il consigliere generale dei Fratelli Musulmani che gli aveva chiesto di imporre il velo a ogni donna e ragazza per strada…
Spoiler: “Se voi non riuscite a far portare il velo a una sola figlia, che per di più è la vostra, come potete pensare che riesca io a far indossare il velo a 10 milioni di donne egiziane?”.
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