Giacomo Bozzoli, 39 anni, è stato arrestato dai carabinieri di Brescia nella sua villa a Soiano, dopo essere stato condannato in via definitiva per l’omicidio dello zio Mario e la distruzione del suo cadavere.Era nascosto nel cassettone del letto matrimoniale.
L’arresto è avvenuto poco prima delle 18, quando i carabinieri si sono presentati alla villa per eseguire la condanna all’ergastolo. Bozzoli era latitante da 11 giorni.
“Sono innocente, chiederò la rivalutazione delle prove che hanno portato alla mia condanna,” ha dichiarato Bozzoli agli inquirenti dopo la cattura, come riferito dal procuratore di Brescia, Francesco Prete.
Dopo l’arresto, Bozzoli è stato portato nella caserma dei carabinieri per essere interrogato. È noto che ha trascorso un periodo con la moglie Antonella e il figlio di nove anni a Marbella, almeno fino al giorno della condanna definitiva in Cassazione, il primo luglio.
Il procuratore Francesco Prete ha spiegato che Bozzoli è stato trovato nascosto in un cassettone del letto matrimoniale con accanto un borsello contenente 50mila euro. “Abbiamo avuto conferma della sua presenza nella villa di Soiano e, dopo aver superato alcune difficoltà, lo abbiamo trovato,” ha detto Prete.
“Possiamo ritenere che Giacomo Bozzoli non avesse intenzione di costituirsi, visto che si era nascosto. Giudicate voi se il suo comportamento fosse un tentativo più o meno improbabile di sfuggire alle ricerche,” ha aggiunto il procuratore.
Prete ha anche suggerito che Bozzoli potrebbe essere tornato per non perdere i contatti col figlio. “È una deduzione che non trova riscontro negli atti dell’indagine,” ha aggiunto. “Ieri abbiamo sentito il bambino fino a tarda serata e poi abbiamo localizzato Bozzoli nella villa di Soiano. Se sia una coincidenza o meno, lo vedremo.”
“Sono innocente, chiederò la rivalutazione delle prove che hanno portato alla mia condanna,” ha ribadito Bozzoli agli inquirenti, secondo quanto riferito dal procuratore Francesco Prete.