Docente dell’Uni di Bologna:“gli stupri di massa di Hamas sono una bufala”

Il negazionismo nei confronti del più grande eccidio di ebrei dai tempi della Shoa, ovvero il massacro del 7 ottobre 2023, è purtroppo una realtà attuale ampiamente diffusa a livello internazionale in diversi ambiti, tra cui quello giornalistico, accademico e mediatico. Lo scorso aprile il sito The Atlantic ha pubblicato un approfondimento al riguardo, a firma Michael Cohen, intitolato “The Rape Denialists” (I negatori dello Stupro) nel quale viene esaminata la questione nel tentativo di comprendere come mai molti attivisti anti-israeliani siano persino arrivati al punto di rigettare le testimonianze delle stesse vittime di abusi sessuali perpetrati da Hamas pur di dare contro a Israele:

Invece di credere alle donne, queste attiviste hanno scelto di credere alla parola di un’organizzazione terroristica responsabile della morte di migliaia di israeliani e palestinesi e che ha costantemente negato che il 7 ottobre siano avvenute aggressioni sessuali”.

Come già noto, il sentimento antisraeliano e in alcuni casi antiebraico è ampiamente presente in ambito accademico in tutta Europa, in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, dove si sono viste scene di bandiere statunitensi e israeliane bruciate, slogan islamisti e di incitamento alla cancellazione di Israele e a colpire gli ebrei. Purtroppo, anche all’interno del mondo accademico italiano si sono registrati episodi infelici; ad esempio, a fine ottobre 2023, appena un paio di settimane dopo l’eccidio, un docente dell’Università di Genova, Massimo Maccagno, finiva al centro dell’attenzione mediatica per il seguente post su un social:

“…Israele stato di assassini razzisti! Palestina libera, Palestina rossa! P.S: quella dei quaranta bambini decapitati è probabile che sia una bufala. La giornalista israeliana ha ammesso di non averli visti, ma che le è solo stato detto da ‘dei soldati’. Ma in ogni caso, anche fosse vero questo atto esecrabile, non cambia le responsabilità generali”.

In seguito Maccagnano, contattato dal quotidiano Il Secolo XIX, aveva dichiarato di aver sbagliato a utilizzare uno slogan di piazza che non rappresenta in pieno il suo pensiero e di non essere antisemita o antisraeliano, ma critico nei confronti di Netanyahu.

Ora però si apre un altro caso, sempre in ambito accademico, questa volta presso l’Università di Bologna, in seguito ad una serie di incresciosi post in risposta ad altri utenti sul social X ad opera di Monica Dall’Asta, docente di Storia delle Teorie del Cinema presso il Dipartimento delle Arti.

In tali post, la Dall’Asta afferma:

La bufala degli stupri di massa è stata smentita innumerevoli volte”;

Poi:

Ma quali prove schiaccianti…la balla degli stupri di massa è stata smentita innumerevoli volte”;

E ancora: “Poi la dovete smettere con la balla degli stupri

Come già detto, il massacro del 7 ottobre è il più grande eccidio commesso contro ebrei (che ha colpito tra l’altro anche buddisti, musulmani e cristiani) dai tempi dell’Olocausto. Oltre 1200 morti, 300 persone sequestrate (i corpi di sei ostaggi trucidati da Hamas sono stati rinvenuti proprio pochi giorni fa) e numerose testimonianze degli stupri subiti da parte delle vittime; questi sono i fatti.

Persino l’ONU, che di certo non si può indicare come organismo volto alla difesa dello stato ebraico, dopo una approfondita indagine, è giunta alla conclusione che sì, moltissimi di quegli stupri sono veritieri oltre ogni ragionevole dubbio.E’ inaccettabile che esponenti del mondo accademico esprimano tali affermazioni che non soltanto infangano la sofferenza delle vittime ancora nelle mani di Hamas (le donne in primis, vittime di stupri e mutilazioni), ma anche l’immagine dell’Ateneo bolognese.La Dall’Asta aveva tra l’altro firmato due appelli contro Israele, uno ad opera di docenti dell’Università di Bologna che chiedevano l’interruzione dei rapporti con le università israeliana “Technion” e con la Thales. Un altro firmato da 1.400 ricercatori per chiedere che l’Italia interrompa l’accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica in vigore con Israele.

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