Deludono i grandi campioni che snobbano il Giro. Pogacar il nuovo Cannibale

Milano. Vittoria di Pogacar su Martinez e Thomas. Bene Tiberi giovane con la maglia bianca Buona l’organizzazione. L’addio di Pozzovivo. Grandi i velocisti, i migliori tutti presenti.

Milano. Da Torino a Roma, 21 tappe e 3.400 km da percorrere, due riposi ed un eroico Giro d’Italia. La partenza da Torino faceva pensare che il favorito Pogacar non dava scampo agli altri partecipanti e così è stato. Oropa, Stelvio, poi saltato per neve, Mortirolo, Sella, Rolle e due volte il Brocon, due volte il Monte Grappa, solo per citarne alcune delle mitiche salite italiane. Andate al tour che poi uno solo vince e non venite in Italia a divertirvi e farci divertire. Gli stranieri non capiscono quanto è bello il nostro Giro d’Italia.

Ma iniziamo subito con le pagelle:

Tadej Pogacar. Era il favorito numero uno. E’ partito per vincere, ed ha vinto, anzi ha stravinto, dominando con sei tappe vinte, la maglia rosa e la maglia azzurra degli scalatori. Non è riuscito a battere il record di Bugno, con 21 tappe in maglia rosa, per lui solo 20. Peccato che era l’unico dei forti. Voto 9 +

Roglic, Almeida, Vingegaard, Kuss, Evenepoel, Ayuso, Hindley, Carapaz, Landa, Berlan, Gheoghenan. Questi sono gli ultimi vincitori di Giro, Tour e Vuelta, o chi è arrivato nei primi tre, a parte chi era infortunato, ma gli altri, tutti pensano al Tour ma uno solo vince, e se Pogacar, si presenta in Francia come al Giro la vedo difficile batterlo. Voto 0

Daniel Felipe Martinez. Secondo al Giro, questo era il massimo che poteva fare, certo vederlo qualche volta provarci a discapito del rischio di perdere posizioni sarebbe stato meglio. Voto 8   

Geraint Thomas. Ottima prova per un corridore di 38 anni. Più di così non poteva fare. Ci ha provato, ma il ticchettio degli anni incombe. Un altro Giro glielo farei fare. Voto 8

Jonathan Milan. Vincere la maglia ciclamino non è facile al Giro, ma rivincerla, contro i migliori velocisti al mondo, perché a parte Pedersen, erano tutti presenti, quindi ottima prova. 3 vittorie di tappa, Maglia ciclamino, e possibilità di margine di miglioramento, perché qualche volata l’ha sbagliata, ma è ancora giovane. Può raggiungere il Cipollini se si impegna. Voto 9

Velocisti: Tim Merlier Kaden Groves Fernando Gaviria Alberto Dainese Giovanni Lonardi Caleb Ewan Andrea Pasqualon, Biniam Girmay e Luka Mezgec. Tutti i migliori al mondo hanno partecipato. Per fortuna non hanno pensato solo al Tour, chi non è arrivato si è dovuto ritirare per problemi fisici e non per snobbare il Giro. Per una volta il Giro è migliore. Voto 9

I Giovani. Antonio Tiberi, Thymen Arensman, Giulio Pellizzari, Georg  Steinhauser, Filippo Zana, Davide Piganzoli, Valentin Paret Peintre Ecc.. sono venuti per farsi le ossa, ma le hanno suonate ai più quotati. Tiberi maglia bianca e quinto in classifica generale. Aresman secondo dei giovani e sesto in classifica generale. Steinhauser e Paret Peintre hanno vinto una tappa a testa. Credo che stiano imparando alla svelta. Pogacar e gli altri devono stare in campana perché nei prossimi anni avremo grandi corridori a tappe. Voto 8

Julian Alaphilippe. Tutti lo davano per spacciato. Si diceva che era venuto per ritrovarsi e così è stato. Una vittoria di tappa, secondo nei traguardi TV, quinto nei gran premi della montagna, secondo all’intergiro, terzo nelle fughe. Sempre presente ed ha animato la corsa. Voto 9

Domenico Pozzovivo. Al suo ultimo Giro d’Italia. Ventesimo che dire, questa volta la fortuna lo ha assistito. Corso egregiamente per la sua età e per i suoi problemi di salute. Ha onorato e salutato la corsa. Ci mancherai. Voto 8 

Nairo Quintana. Ci ha provato ad andare in fuga quasi tutti i giorni quando la strada saliva. Ma per ex vincitore del Giro troppo poco, certo l’età non aiuta, ma almeno nei primi dieci poteva provarci. Voto 5

TEAM DECATHLON AG2R LA MONDIALE. Vincitore della classifica a squadre. In ordine nella classifica generale: 4° Ben O’connor, 16° Valentin Paret Peintre, 21°  Alex Baudin, 26° Aurelien Paret Peintre, 37° Lawrence Warbasse, 46° Andrea Vendrame, 69° Damien Touze e 88° Bastien Tronchon. Bella media di squadra.  Senza fame e senza lode, ma regolari in classifica. Più una vittoria di tappa. Voto 8

UAE TEAM EMIRATES. Citarli tutti perché la maglia rosa ha vinto anche grazie alle loro fatiche. Tadej Pogacar, Rui Oliveira, Mikkel Bjerg, Felix Grossschartner, Vegard Stake Laengen, Rafal Majka, Juan Sebastian Molano e Domen Novak. Certo era facile vincere con un campione del genere, ma la fatica l’hanno fatta anche loro, forse più della maglia rosa. Voto 9.

TEAM VISMA – LEASE A BIKE. Squadra fantasma. L’anno passato ha dominato in tutti e tre i grandi Giri, vincendoli tutto, addirittura alla Vuelta ha fatto triplete (primo secondo e terzo). Si è presentata al GIRO con una squadra giovane e forte sulla carta ma debolissima. Pessima figura perché non ha onorato la corsa. Voto 2

Squadre World Tour. Nell’insieme si salvano grazie ai velocisti, che questa volta sono venuti al Giro, ma se pensiamo agli uomini di classifica, o a cacciatori di tappe, molte squadre si sono presentate con corridori di secondo piano. Eliminiamo il World Tour e facciamo solo ad invito con squadre competitive. Una volta avevamo L’Androni, la Vini Fantini, ecc. che davano spettacolo. Voto 5

Il Giro d’Italia. Splendido come sempre. Un applauso agli organizzatori che hanno dovuto sopperire alla corsa per la mancanza dello Stelvio a causa della neve con le modifiche del percorso. Altro discorso per la figura a Livigno, io non sarei stato in ostaggio dei corridori. Ah se c’era Torriani. Ma la nostra Italia permette di vedere luoghi sempre belli. Un peccato che non si arrivi a Milano. Voto 8

Il pubblico. Caloroso e pittoresco come sempre. Caldo e appassionato anche nelle giornate di pioggia e neve. Ovunque si è transitati il pubblico ha fatto da cornice a questo splendido Giro d’Italia. Voto 9

Giunti alla fine anche quest’anno con il nodo alla gola perché lo spettacolo del Giro d’Italia termina qui in attesa dei prossimi 365 giorni per vedere ancora all’opera tutta la carovana. Il motto è sempre quello “La corsa più dura del mondo nel paese più bello del mondo”. Arrivederci Giro al 2025 con la partenza da ……..

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