La chiusura dello stabilimento Audi a Bruxelles, che produce il SUV elettrico Q8 e-tron, prevista per febbraio 2025, evidenzia le difficoltà crescenti del settore delle auto elettriche in Europa. Questa decisione è attribuibile a una serie di fattori, tra cui l’aumento della concorrenza asiatica, il rallentamento della domanda per i veicoli di alta gamma e l’incremento dei costi delle materie prime necessarie alla produzione di batterie. La notizia preoccupa non solo i sindacati locali, allarmati per i 3.000 posti di lavoro a rischio, ma anche l’intero mercato automobilistico europeo.
Anche Stellantis sta affrontando sfide simili. Il CEO Carlos Tavares ha sottolineato che, senza incentivi pubblici adeguati, l’auto elettrica non è competitiva. L’azienda ha rivisto al ribasso le stime per il 2024 e sta adottando misure restrittive, con la possibilità di riduzioni del personale. Diversamente da Audi, che cerca investitori per il sito belga, Stellantis si è orientata verso gli Stati Uniti, attratta dagli incentivi promossi dal governo Biden. Questo spostamento accentua ulteriormente il divario tra le strategie di supporto all’elettrico adottate in Europa e negli USA.
La scelta di Stellantis di espandere la produzione negli USA dimostra anche come il gruppo stia diversificando la sua catena di approvvigionamento, spostandosi verso Paesi con minori costi operativi per ottimizzare le spese. Questa decisione strategica, unita alla flessibilità delle piattaforme multienergia utilizzate, dovrebbe consentire una produzione più sostenibile e competitiva a lungo termine, pur mantenendo la transizione verso l’elettrico.
Nel frattempo, Adolfo Urso, Ministro delle Imprese italiano, ha recentemente proposto a Bruxelles di anticipare la revisione delle normative europee sui veicoli elettrici, prevista per il 2035, per ridurre la pressione sulle case automobilistiche europee. Secondo il ministro, è fondamentale introdurre una maggiore flessibilità nell’adozione di tecnologie alternative, come i biocarburanti, e garantire fondi di sostegno alle aziende in transizione. Tale misura potrebbe rappresentare un sollievo sia per Audi sia per Stellantis, in un contesto sempre più competitivo.
Queste problematiche non si limitano al futuro occupazionale, ma incidono anche sulla competitività dell’intero settore automobilistico europeo, che si trova a fronteggiare concorrenti sostenuti da aiuti governativi in un mercato cruciale per la transizione energetica.