È tempo di bilanci nel mondo del calcio e non intendiamo quelli legati alle prestazioni sportive ma piuttosto quelli economici. Le prime indiscrezioni raccontano quanto segue riguardo alle tre grandi del calcio italiano (non ce ne vogliano le altre…): il Milan si conferma azienda con i conti molto a posto, addirittura in attivo; per la gioia di Cardinale e Red Bird il finale dovrebbe essere un +40 milioni. Vanno abbastanza bene le cose per l’Inter che si trova davanti ancora un saldo negativo ma di «soli» 37 milioni. Spiccioli se confrontati con il -140 di due anni fa e con il -85 dell’anno scorso. Numeri che certificano il buon lavoro di Marotta e Antonello. La Juventus invece naviga ancora in acque agitatissime; -180 o -200 milioni (decina più, decina meno) sono un bagno di sangue, l’ennesimo per la società della famiglia Agnelli (oggi Elkann) costretta ancora a mettere mano al portafoglio. Questi i numeri da cui posso partire facili ragionamenti. I bilanci però vanno letti ricordandosi il passato e guardando al futuro. Ad esempio…
Il passivo della Juventus è di sicuro «appesantito» dai mancati introiti legati alle coppe europee, per cui i bianconeri sono stati esclusi. A questo va poi aggiunto il fatto che il nuovo ds, Giuntoli, ha cominciato un taglio degli ingaggi di circa 30 milioni. La situazione il prossimo anno quindi con i soldi della Champions e una ancora più attenta gestione degli stipendi porterà a conti molto ma molto diversi. Ci sono però dei rischi all’orizzonte. Le principali operazioni dell’ultimo mercato, da 200 mld complessivi, sono piuttosto rischiose. Che si tratti di Douglas Luzs o Koopminers, ad esempio, le spese sono state spalmate sui bilanci degli anni a venire. Una mezza scommessa legata al rendimento dei giocatori che, se dovessero fare bene, risulterebbe vincente, in caso contrario darebbero origine a un nuovo «caso Arthur», cioè a un giocatore dal contratto pesante e con relativa minusvalenza.
Il Milan invece nel bilancio da attivo di quest’anno ha potuto inserire la famosa plusvalenza della cessione di Tonali. Domani tutto questo non sarà possibile quindi sarà difficile riuscire a ripetere lo stesso risultato economico. Simile la situazione dell’Inter per cui basti ricordare la cessione dell’ex portiere, Onana, comprato a parametro zero e ceduto allo United per oltre 50 milioni. I nerazzurri quindi per ripetere gli stessi risultati, non avendo fatto plusvalenze nell’ultimo mercato, dovrebbe aumentare gli introiti, difficile ma non impossibile (ad esempio sarebbe fondamentale la conquista delle semifinali di Champions League). Altrimenti c’è il rischio che si possa ricorrere ad una cessione eccellente. Quello che però è chiaro è il fatto che gli le tre grandi sembrano essere arrivate al massimo possibile dei ricavi. Non è un caso che le due milanesi stiano tornando a parlare e a chiedere a gran voce un nuovo stadio, moderno, perfetto per creare affari e introiti… e a sistemare i bilanci.
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