Quello lì, che mangia con le mani, che mette i gomiti sul tavolo, che si pulisce la bocca con la manica della camicia, che beve a canna. Quello lì, pieno di tatuaggi, a volte un po’ trasandato, unto, bisunto che gira tra i mercati rionali, che entra nelle cucine dei ristoranti e che ne sa sempre una più del diavolo… Quello lì, amato da milioni di italiani, conosciuto in tutto il mondo, personaggio della televisione e cuoco senza ristorante. Quello lì, che recentemente è andato in Asia per scoprire – di quel continente – l’anima più intima. Quello lì è Chef Rubio, lo screanzato gentiluomo,al secolo, Gabriele Rubini.
Lo screanzato gentiluomo dal 15 settembre è tornato sul canale NOVE di Discovery Italia, con la serie televisiva “Rubio, alla ricerca del gusto perduto“. Il cuoco non-convenzionale è protagonista di un viaggio attraverso Thailandia, Cina e Vietnam. Tra megalopoli urbane e piccoli centri rurali, Rubio va alla ricerca della più autentica cultura gastronomica locale. Ogni puntata spazia dai più celebri “piatti nazionali” alle pietanze meno conosciute . Grazie agli abitanti del posto, Rubio cucina e mangia con loro cercando di scoprire tutti i segreti delle ricette esotiche.
Chi è Chef Rubio
36 anni, quasi un metro e 90 di altezza per 100 chili di peso circa, non è molto chiaro se sia single oppure no ma di certo è un uomo che sa amare. E amare tanto. Chef Rubio, lo screanzato gentiluomo è nato a Frascati, fratello del rugbista professionista Giulio, ha anche lui un passato da rugbista. Ha esordito in Super 10 nel 2002 con il Parma, poi è passato al Rugby Roma fino al 2005 e vanta 12 presenze in serie A. Alla fine della stagione si è trasferito in Nuova Zelanda, è stato reclutato dal Poneke RFC di Wellington e per mantenersi ha lavorato in un ristorante. Da quel momento la sua vita si è divisa tra i fornelli e il campo.
Il senso della disciplina, del rispetto, dell’autocontrollo, dell’intesa, della solidarietà e dell’amicizia indissolubile – capisaldi indiscutibili del rugby – forse sono stati parte integrante della formazione di Gabriele. Sicuramente, però, lo screanzato gentiluomo, che buca da anni lo schermo, ha a prescindere un cuore immenso.
Rubio televisivo
Spirito libero, per scelta non ha mai aperto un ristorante, ha sempre preferito viaggiare alla scoperta dei sapori e del sapere. Uomo curioso e, a volte, simpaticamente un po’ invadente si muove tra mercati rionali, negozianti, venditori di street food con la stessa semplicità con la quale entra nei ristoranti stellati. Consacrato al successo dal format ‘Unti e Bisunti’, serie TV dedicata allo street-food, in onda per la prima volta nel 2013 su DMAX, oggi Chef Rubio è conosciuto in tutto il mondo.
“I re della griglia”, “Il ricco e il povero”, “E’ uno sporco lavoro”, “Camionisti in Trattoria” e, in queste settimane “Rubio, alla ricerca del gusto perduto“, sono alcuni dei programmi che lo hanno incoronato “Chef della comunicazione gastronomica”. Ma Gabriele, o Chef Rubio che dir si voglia, è un uomo che ha investito, sottovoce e con discrezione, tanto tempo e tante energie per il prossimo.
L’impegno di Rubio nel sociale
Da sempre impegnato su più fronti per promuovere la ‘buona cucina’ come paradigma di condivisione, benessere, integrazione, nutrimento culturale e recupero sociale specie per le realtà più in difficoltà (carceri, disabilità, cibocura, disturbi alimentari, sprechi alimentari…), Rubio studia la Lingua dei Segni Italiana (LIS) presso l’ISSR (Istituto Statale Sordi di Roma). Nel 2015 produce la sua prima video-ricetta in LIS, seguita nel giugno 2016 da un ciclo di quattro nuovi tutorial con il titolo Segni di Gusto. Nel 2017, Rubio lancia la terza edizione web della Cucina in tutti i Sensi. 4 video-ricette inclusive rivolte a tutti, tradotte in LIS e accessibili anche ai ciechi. Con ActionAid Italia, è il protagonista di #Fuoriclasse, un viaggio non convenzionale in Zimbabwe e in Cambogia. Tema di #Fuoriclasse, il diritto dell’infanzia all’ istruzione, attraverso maratone live via social e speciali videoreportage di viaggio da lui prodotti.
Numb_Hertz
Numb_Hertz è il titolo che Rubio ha dato a un progetto socio-educativo che ha realizzato per le persone che vivono all’ interno delle case circondariali. Il 20 maggio 2019 Numb_Hertz è iniziato all’ interno del Carcere di Rebibbia con il primo incontro di un percorso che durerà circa un anno. L’obiettivo di Rubio è di offrire ai detenuti momenti di dialogo, confronto e crescita attraverso la scoperta e la conoscenza delle tragedie greche. La finalità è ridestare emozioni sopite, far capire chi erano, chi sono e magari chi saranno grazie al confronto con il mito della tragedia greca e i suoi valori etici, sociali e politici.
KOYYOU
Con il titolo KOUYOU, Rubio esporrà 18 stampe fotografiche durante la Sagra dell’Anguilla a Comacchio negli spazi della Manifattura dei Marinati. Rubio è in fase di produzione di due progetti fotografici. ‘Privati‘, è lo storytelling su pellicola dei dialoghi personali che avvengono durante gli incontri previsti nel periodo detentivo tra le persone che vivono dentro e fuori dal carcere. Il secondo progetto fotografico riguarda il Giappone e s’intitola YUKKURI Y2 / Piano Piano, fotoreportage da Osaka a Yakushima andata e ritorno.
Chef Rubio a Radio RBS
Chef Rubio, sabato 28 settembre alle 12.15, durante la trasmissione “La radio in padella” condotta da Patrizia Missagia ed Elisabetta Tarantola su una webradio milanese, si racconterà e spiegherà più nel dettaglio tutti i progetti che bollono in pentola. “Nel rugby c’è tutta la storia del rock, a cominciare dallo swing, che in campo è il colpo di classe, quello che finisce in mezzo ai pali. Le mischie sono metal” ha dichiarato Rubio tempo fa. Aspettiamo di scoprire durante la diretta radiofonica che genere musicale accompagna il lato “uomo ai fornelli” e “uomo fotografo” del poliedrico Chef Rubio, lo screanzato gentiluomo.