Come riportato dai media nei giorni scorsi, il club inglese Everton è stato penalizzato di 10 punti in classifica da una commissione indipendente della Premier League per aver violato il fair-play finanziario. Con la nuova classifica, l’Everton è sprofondato all’ultimo posto in classifica, a soli 4 punti come il Burnley. Poiché sotto la lente d’ingrandimento della lega inglese è finito da tempo anche il Manchester City (oltre che il Chelsea) è lecito chiedersi se un’eventuale penalizzazione della squadra di Manchester possa avere una qualche conseguenza sulla “Champions” conquistata da tale club ad Istanbul il 10 giugno scorso.
A tal proposito va innanzitutto evidenziato che le irregolarità addebitate al City (tuttora al vaglio della commissione d’inchiesta della Premier) sono nettamente più gravi rispetto a quelle imputate all’Everton e pertanto le conseguenze, in termini di penalizzazione nel campionato britannico, potrebbero essere ben peggiori (si parla anche di possibile retrocessione).
Per valutare gli effetti che potrebbe generare un’eventuale penalizzazione della squadra di Manchester nel campionato domestico sul titolo conquistato nella massima competizione europea per club, possiamo fare riferimento a quanto accade al Marsiglia, squadra vincitrice dell’edizione della Champions del 92/93.
In quell’anno, come noto, la squadra francese vinse il titolo ai danni del Milan, ma dopo qualche giorno dalla finale disputata il 26 maggio 1993 allo stadio olimpico di Monaco di Baviera, scoppiò in Francia lo scandalo tangenti ed al Marsiglia venne quindi revocato il titolo; il club fu inoltre retrocesso nella serie inferiore.
Infatti, la giustizia sportiva francese ritenne Bernard Tapie (presidente del Marsiglia) colpevole di aver comprato la partita disputata dalla sua squadra con l’US Valenciennes, che assicurò ai marsigliesi la vittoria del titolo domestico.
Nonostante la gravità dei fatti in questione, La Uefa ritenne, tuttavia, di non dover revocare il titolo conquistato ai danni del Milan, poiché le violazioni (seppur gravi) erano pur sempre avvenute nell’ambito domestico e come tali non avevano avuto alcun riverbero sulla competizione europea. Tuttavia, il Marsiglia non poté disputare la supercoppa europea e la coppa Intercontinentale (che vennero giocate dal Milan) a causa della retrocessione del club transalpino disposta dalla giustizia sportiva francese.
Il caso del City presenta certamente delle analogie con quello qui illustrato del Marsiglia (costituente l’unico precedente in materia); tuttavia vi sono alcune differenze che potrebbero portare a conseguenze parzialmente diverse. Ed infatti, se nel caso della squadra d’oltralpe la UEFA ebbe a ritenere che le malefatte di tale club avevano avuto una rilevanza esclusivamente domestica, nel caso del City potrebbe essere diverso visto che la violazione del Fairplay finanziario inglese potrebbe avere un riverbero anche sulla normativa Uefa in suddetta materia.
In tal caso non si può quindi escludere che la Champions possa essere revocata ai Citizens. Tuttavia, resta a nostro avviso remota la possibilità che il trofeo possa essere assegnato all’Inter. Il club nerazzurro, al pari del Milan nel caso Marsiglia, potrebbe al massimo più disputare la coppa del mondo per club al posto del City.
Tuttavia, ciò dipenderà dai tempi con cui la Premier League adotterà la propria decisione, perché la suddetta competizione si svolgerà il mese venturo (dal 12 al 22 dicembre a Jeddah, Arabia Saudita) e francamente, data la ristrettezza dei tempi, pare davvero difficile che la sanzione possa giungere in tempo.
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