Arimo, la Spoon River di Milano è la prima residenza che Casa degli Artisti dedica alla poesia. Ideata e curata da Luca Mastrantonio e coordinata da Mattia Bosco, ha riunito ventuno poeti e poete, selezionati da una giuria presieduta da Vivian Lamarque, e ha coinvolto alcune delle più importanti voci della poesia italiana contemporanea, con lo scopo di creare un gruppo di lavoro per produrre un’opera poetica collettiva. Un dialogo a più livelli con la città di Milano, mescolando memoria e fantasia, individui e comunità, vivi e morti, che è sfociato in Presenti remoti, la prima antologia vivente dei Fantasmi di Milano: voci poetiche per dare corpo, suoni e immagini ai fantasmi della città, una Spoon River dadaista composta da testi, immagini e dispositivi per far vivere le poesie anche in assenza degli autori e in altri luoghi della città. Le installazioni poetiche saranno visitabili per una settimana negli spazi al piano terra di Casa degli Artisti.
Arimo, la Spoon River di Milano
La residenza “Arimo, la Spoon River di Milano”, iniziata lo scorso settembre, ha portato la poesia dentro uno spazio di creatività multidisciplinare e conviviale per far dialogare le poete e i poeti tra loro, con il pubblico, con la comunità di Casa degli Artisti e con la città. Ventuno voci poetiche hanno condiviso spazi e momenti di incontro, confronto e scrittura per scoprire attraverso i fantasmi di ieri e di oggi (e di domani) cosa è vivo e cosa è morto nella città più viva d’Italia.
La parola guida è stata “arimo”, quella che nella Milano del Dopoguerra veniva usata per fermare il tempo del gioco nei cortili, durante la ricreazione, nelle parrocchie, nei giardinetti. Una sorta di “time out” così come ciò che il progetto di residenza ha voluto rappresentare: una pausa creativa dall’euforia coatta di una metropoli che non vuole fermarsi mai per onorare e profanare la sua memoria e la sua fantasia.
Spoon River Anthology
Per questo progetto è stato scelto il tema di Spoon River Anthology, l’antologia americana di Edgar Lee Masters che, attraverso maschere molteplici, nei suoi epitaffi ha dato voce a una comunità fatta di vivi e di morti e ha ispirato cantautori come Fabrizio De André per l’album Non al denaro non all’amore né al cielo. Ne è scaturita una domanda che ha rappresentato una sorta di fil rouge per i residenti: la poesia che sembra rinata tra social e slam poetry e che quasi scoppia di salute, quanto è realmente viva? Sa far parlare i morti? Spinge i vivi a mettersi in gioco?
Lo scopo del laboratorio è stato creare un gruppo di lavoro poetico, un’antologia vivente, fuori dalle bolle di una poesia che sembra non avere vie di mezzo tra la lettera morta, su carta, e il puro atto performativo di un rap senza musica, nei reading. I testi prodotti sono il frutto di incontri con alcune/i maestre/i della parola e di un continuo lavoro di confronto all’interno del gruppo. Gli ospiti intervenuti, tra i quali Vivian Lamarque e Milo De Angelis, hanno consentito di sperimentare un nuovo modo di raccontare i poeti con la formula dello studio visit, una condivisione fisica oltre che poetica del loro spazio interiore (ma anche esteriore) attraverso i propri oggetti talismano: foto dello studio e dei luoghi cari, gli oggetti, oltre che quaderni e poesie, per entrare a visitare il loro studio mentale, la loro mente poetica.
Presenti remoti
Presenti remoti è l’antologia vivente frutto del lavoro dei residenti che in questi due mesi hanno individuato “i Fantasmi” di Milano, personaggi – veri o di fantasia, umani e non -, luoghi e quartieri cittadini e avvenimenti storici, dando loro voce, come se fossero ancora vivi e attuali, come se le loro voci non appartenessero davvero ai morti, ma a chi li rimpiange, li condanna, li ama, li rianima. Gli strumenti di diffusione dell’antologia non sono solo i convenzionali canali di comunicazione della poesia, dalla carta stampata al il reading. Oltre a questi, una serie di dispositivi poetici, quadri e dipinti, installazioni, video-poesie, creati dai poeti e dalle poete, in dialogo con gli interventi di artisti quali Ettore Tripodi, Agne Raceviciute, Marc Kalinka, Mattia Bosco e Paolo Di Giacomo, per dare voce alle parole attraverso diversi canali sensoriali – visivo, uditivo e gustativo, tattile -, utilizzando oggetti creati ad o presi dalla città, dalle strade e dalle cantine, come un citofono-antologia dove confluiscono alcune delle voci poetiche che raccontano la loro storia, lavagne luminose che proiettano come lastre poesie scritte su acetati, giradischi dove suonano versi scritti su un frisbee funerario, tra Keats e Giulia Niccolai, lampioni/lune elettriche che riproducono voce e intensità di luce delle poesie recitate o una macchina cromografica che traduce in colori le parole e le lettere in arcobaleni da battere sui tasti di una vecchia Olivetti, o l’ascensore funebre dove dialogare con il fantasma di una donna trovata morta sulle rive limacciose dell’Olona, negli anni 50.
Grazie alla collaborazione della Casa dell’Art Brut di Casteggio (PV) sarà possibile vedere alcune opere di Rino Ferrari di poesia e pittura legata alla sua esperienza all’ospedale psichiatrico di Mombello.
I residenti
Silvia Atzori, Iris Baldo, Giuseppe Cavaleri, Antonella Cuppari, Patrizia De Ponti, Tommaso Di Dio, Roberta Durante, Giovanna Frene, Samir Galal Mohamed, Rebecca Garbin, Francesca Genti, Paolo Gentiluomo, Giuseppe Nibali, Manuel Maria Perrone, Cristiano Poletti, Antiniska Pozzi, Joana Preza, Marco Rossari, Veronica Sorce, Marcella Vanzo, Viviana Viviani.
I Fantasmi
Tino Scotti, Giorgio Gaber, Carlo Borromeo, la contessa di Challant, Antonio Boggia (primo serial killer di Milano) e il suo boia, Claudio Varalli e altri compagni di fabbrica, Angela Corrado, Arabella Cornaro, Arimane, Piero Manzoni e altre «anime vaganti», umane o animali, edifici e quartieri come il Trotter, l’Asilo Mariuccia, la Casa del Sole, il manicomio Mombello, San Bernardino alle Ossa, il Pio Albergo Trivulzio, le streghe di piazza Vetra, le vittime del disastro di Seveso, gli scheletri equini della M4 e le nutrie hipster e le altre bestie della Martesana.
Presenti Remoti
Casa degli Artisti
13 – 19 novembre 2024
Opening 12 novembre, h. 19.00
Orario
Da martedì a sabato h. 12.30 – 19.00
domenica h. 12.30 – 17.00