Con l’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada il 14 dicembre, la situazione monopattini è rapidamente cambiata, generando caos e sanzioni. Turisti in coppia, studenti in movimento, lavoratori di fretta: il monopattino elettrico è ormai un simbolo della mobilità urbana moderna. Troppo presto per mettersi in regola soprattutto con ancora tanta disinformazione.
Le nuove regole prevedono obblighi come targa, casco e assicurazione, ma l’assenza di decreti attuativi crea incertezza su come adeguarsi. Al momento, le Forze dell’Ordine possono punire solo due infrazioni: trasportare passeggeri e superare i 50 km/h. Il resto dipende dalle politiche locali.
Monopattini: disparità tra città e caos generalizzato
Le modalità di applicazione variano da Comune a Comune. A Roma, le sanzioni si limitano alle due infrazioni principali, mentre a Milano il primo giorno di applicazione ha portato a 15 multe: 13 per assenza di casco e 2 per trasporto di passeggeri. A Firenze sono lo stato elevano 6 sanzioni, a Napoli una. Ogni multa per mancato uso del casco ammonta a 50 euro.
A Bergamo, invece, si è scelta una linea più tollerante: gli agenti hanno informato gli utenti delle nuove normative, rinviando le sanzioni. “Stiamo ancora valutando eventuali criticità applicative”, ha dichiarato Monica Porta, comandante della polizia locale. “Serve tempo per l’emanazione dei decreti ministeriali che definiranno diversi aspetti della normativa”.
Tra questi, il rilascio del contrassegno identificativo adesivo non rimovibile per i monopattini. Per i caschi, invece, sono già disponibili modelli conformi alle norme tecniche Uni En 1078 e Uni En 1080, usati anche per biciclette e skateboard.
Targhe e assicurazioni: un nodo da sciogliere
Le società di noleggio temono che l’obbligo del casco possa incoraggiare l’utilizzo dei monopattini. Michele Francione, direttore operativo di Bit Mobility, critica anche l’obbligo di targa, ignorando una normativa UE che esclude tale necessità per mezzi con velocità massima inferiore ai 25 km/h.
La questione delle targhe resta ancora irrisolta, mentre l’obbligo di assicurazione è già soddisfatto dai requisiti imposti dai bandi comunali.
Possibili ricorsi e chiarimenti futuri
Molti aspetti della normativa verranno chiariti nei prossimi mesi, anche grazie ai ricorsi. Secondo l’avvocato Cadamuro, le molte per l’assenza del casco potrebbero essere contestate, contribuendo a creare un orientamento giuridico. Inoltre, il governo ha 12 mesi per varare i decreti che regolamenteranno il contrassegno identificativo.
Fino ad allora, molte sanzioni potrebbero risultare inefficaci. La transizione verso una regolamentazione chiara sembra ancora lunga, e il caos monopattini rischia di far discutere ancora per molto.