Un ritrovamento shock che al momento resta un mistero. Per gli inquirenti è impossibile dare un nome al cadavere decapitato trovato domenica pomeriggio 6 ottobre nei boschi che sovrastano Nave. Tra i boschi nell’area di Montecchio, in provincia di Brescia, in condizioni di decomposizione, il corpo con ancora degli abiti addosso.
Due cacciatori di cinghiali in una zona impervia, hanno rinvenuto il corpo di un uomo, ridotto a poco più di uno scheletro. Una zona boschiva isolata, non facilmente raggiungibile. Il cadavere è stato trovato con la testa staccata dal corpo. Ritrovata poco distante e avvolta in un sacchetto e ancora incastrata a un ramo spezzato. Una delle ipotesi è che sia stato utilizzato per una impiccagione.
Le tracce verso la soluzione
A fianco del cadavere decapitato è stato però trovato uno zaino, che conteneva degli occhiali da vista oltre a vari fogli di carta. Purtroppo dato il lungo tempo di esposizione alle temperature e l’ambiente circostante, sono illegibili. Una banconota trovata vicino al corpo potrebbe fornire indizi decisivi.
A distanza di giorni emergono nuovi sviluppi emergono nel caso del cadavere senza testa ritrovato pochi giorni fa alla periferia della città, un mistero che da giorni tiene in ansia la comunità e gli inquirenti stessi. Secondo le ultime rivelazioni, un banconota rinvenuta accanto al corpo potrebbe costituire una traccia fondamentale per risolvere il caso.
Per eliminare ogni dubbio, nei prossimi giorni, un professionista si incaricherà di effettuare le indagini genetiche. L’esperto potrà mettere a confronto il dna ritrovato sulla banconota con quello della donna che ha denunciato la scomparsa del parente. Un 50enne cingalese scomparso alcuni mesi fa da Leno.
Gli investigatori, che finora hanno mantenuto il massimo riserbo sui dettagli, hanno iniziato a trattare l’elemento della banconota come una possibile firma o messaggio lasciato dall’assassino. “È un indizio che apre diverse ipotesi – dalle motivazioni economiche a un macabro rituale simbolico,” ha dichiarato una fonte vicina alle indagini, che preferisce rimanere anonima.
Ipotese e poche certezze
Le autorità stanno ora analizzando a fondo la banconota, cercando di individuare impronte digitali o segni particolari che possano ricondurre all’identità del colpevole. Intanto, la pista della banconota rilancia anche l’ipotesi di una connessione con i recenti episodi di violenza a sfondo economico o con gruppi organizzati coinvolti in attività illecite. Gli inquirenti non escludono nemmeno la possibilità di un messaggio personale legato a dissidi o vendette personali.
L’analisi forense e il confronto con casi simili sono in corso, e i risultati saranno determinanti per avanzare nell’indagine. In attesa di nuove informazioni, la città resta in tensione, sperando che questa svolta possa portare alla risoluzione di un crimine che ha sconvolto l’intera comunità.