Luca lavora come insegnate di asilo nido in una grossa multinazionale del settore green. L’uomo giunto ai quaranta ha deciso di mettere la testa a posto dopo una carriera da surfista di professione. Non sapendo dove sbattere la testa, chiede all’amico Ivano, CEO della Green Light, un aiuto. Il nuovo assistente all’infanzia si trova bene tra i figli dei dipendenti grazie anche a Silvia una traduttrice appena assunta. Dopo un pasto avariato Luca comincerà a sentire quello che i suoi alunni infanti dicono. Con il finire dei rantolii cominceranno i problemi ma lo sportivo farà fronte alla situazione aiutando anche Silvia a sventare un complotto.
Bla bla Baby è il nuovo film di Fausto Brizzi con protagonista Alessandro Preziosi. La commedia parla di un uomo qualunque trasformato provvisoriamente in supereroe e lo fa attraverso lo schema classico di cui il regista è sapiente conoscitore. Ispirato al cinema americano anni 80 Bla ha dei pregi e qualche difetto. Il cast è di tutto rispetto rende l’atmosfera piacevole a classicamente adatta a un film di intrattenimento. Pur senza pretese il film deve fare i conti con un’atmosfera inverosimile, dove alla parte comica si sovrappone una sorta di spy story del tutto improvvisata.
La trilogia di Senti chi parla aveva lo stesso incipit ma trattava l’amore, non truffe aziendali e soprattutto gli adulti non erano in grado di capire quello che i bimbi dicevano. Questa scelta di mix nei generi oltre alla sceneggiatura che appare leggermente buttata li rendono la vicenda poco credibile. Alessandro Preziosi è ottimo interprete ma i dialoghi non esaltano certo le sue qualità. Stessa sorte portano in dote comprimari talentuosi come Massimo De Lorenzo o Chiara Noschese , decisamente imbrigliati in dialoghi poco fortunati. L’intrattenimento è un genere necessario soprattutto quando onesto e carico di ritmo , non il caso di Bla Bla. Il film procede in maniera stanca creando situazioni già digerite che virano all’incredibile. Fausto Brizzi è veterano della commedia Bla Bla sembra il lavoro di un esordiente poco talentuoso. La cosa meno affascinante per una commedia è dimenticarla alla fine.