L’orologio segnava le tre del mattino quando, una squadra di banditi ha messo in atto un piano studiato nei minimi dettagli, degno di una sceneggiatura hollywoodiana al magazzino logistico DHL. Nell’oscurità della Bassa piacentina, l’unico obiettivo: ripulire il deposito di Monticelli d’Ongina, tra Piacenza e Cremona, custode di merci per un valore non ancora stimato ma che potrebbe raggiungere il milione di euro.Un deposito dotato di una sorveglianza di alto livello. Per i rapinatori nulla sembrava impossibile: quello che è seguito è stato un assalto coordinato, tanto spettacolare quanto drammatico nel suo epilogo.
Banditi al DHL: assalto e fuga con barriere di fuoco
La fase operativa del piano è scattata nel cuore della notte. Un primo gruppo di rapinatori ha bloccato strategicamente almeno tre strade che conducono al magazzino logistico. Per farlo, hanno scelto un metodo semplice ma efficace: disseminare l’asfalto di chiodi metallici, rendendo inaccessibili le vie d’uscita e intrappolando eventuali soccorsi. Ma non si sono fermati qui: con un sincronismo perfetto, hanno dato fuoco a diversi veicoli rubati in precedenza, posizionandoli di traverso lungo le strade principali. In pochi minuti, una barriera di fuoco e ferro si ergeva intorno alla zona, rendendo impossibile l’avvicinamento e aumentando il clima di terrore.
L’attacco dei banditi al deposito DHL
Mentre il primo gruppo completava il blocco delle vie, un’altra squadra avanzava verso l’ingresso del comparto logistico. A bordo di veicoli ad alta velocità, i banditi hanno sfondato le sbarre all’ingresso, rompendo qualsiasi linea difensiva in pochi secondi. Armati e pronti a tutto, i rapinatori hanno puntato le armi contro le guardie giurate, sorprese e messe immediatamente sotto tiro. Ogni mossa sembrava studiata, ogni dettaglio parte di un piano minuziosamente coordinato, come se fosse stato provato e riprovato per settimane.
Il Colpo Perfetto?
Una volta dentro, i banditi si sono mossi rapidamente tra i corridoi del magazzino, concentrandosi sui carichi di valore. Tutta roba che probabilmente era già destinata a rifornire i grossi centri commerciali del Nord in vista del Natale. Sembrava che sapessero esattamente cosa cercare, come se avessero mappato ogni angolo dell’edificio. Caricando il bottino sui veicoli di fuga, la squadra sembrava pronta a uscire di scena senza lasciare traccia. I banditi, che avevano studiato una via di fuga sicura probabilmente attraverso piccole strade di campagna nella zona, pare siano scappati verso il confine con la Lombardia e il Cremonese, dileguandosi probabilmente dopo aver imboccato la vicina autostrada A21.
Il drammatico epilogo
Ma il colpo perfetto, come spesso accade, è rimasto solo un miraggio. A causa di un’imprevista chiamata di un addetto della sicurezza, le forze dell’ordine sono arrivate sul luogo prima del previsto. La barriera di fuoco e chiodi ha rallentato gli agenti, ma non è riuscita a fermarli del tutto. Dopo una breve ma intensa colluttazione, le pattuglie hanno circondato l’area. Parte della banda è stata costretta ad abbandonare il bottino e a disperdersi nelle campagne circostanti.
Alcuni dei rapinatori sono riusciti a fuggire, mentre altri sono stati fermati dalle forze dell’ordine. Ora gli inquirenti stanno analizzando ogni dettaglio, tra le ceneri delle auto bruciate e le tracce lasciate dietro di sé, nel tentativo di ricostruire il colpo con precisione e identificare ogni componente della banda. Ascoltate le testimonianze del personale minacciato e i sequestrati i filmati del sistema di video sorveglianza, i membri sfuggiti dovrebbero essere ben presto rintracciati. Gli accertamenti si concentrano anche sulla ricerca di un possibile basista che abbia dato indicazioni alla banda che poi è entrata in azione.